Vacanze sulla neve, ma la casa non c'è: otto ragazzi napoletani truffati online

Vacanze sulla neve, ma la casa non c'è: otto ragazzi napoletani truffati online
di Dario Sautto
Venerdì 3 Gennaio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 4 Gennaio, 17:54
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Rispondono ad un annuncio online, pagano l’affitto di una casa vacanze, ma arrivati a Roccaraso scoprono che l’appartamento era abitato da una coppia di anziani. Vittime del raggiro sono alcuni ragazzi di Castellammare di Stabia e Santa Maria la Carità. «Ci siamo resi conto di essere stati truffati soltanto quando siamo arrivati a Roccaraso, è stata una situazione incredibile». A parlare è Giovanna, una giovane stabiese che, insieme ad altri sette amici, aveva deciso di trascorrere questi ultimi giorni di festa in comitiva tra la neve. Ma, giunti sul posto, gli otto ragazzi hanno scoperto di essere stati truffati e di aver pagato 1.500 euro per una casa in via Pedemontana, praticamente in centro città, in realtà abitata da una coppia di anziani che nulla sapevano.

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«Avevamo trovato un annuncio sul sito “subito.it” – spiegano i ragazzi – con tanto di riferimenti telefonici, indirizzi, fotografie. A questo punto, abbiamo preso contatti direttamente con una certa Marianna Contetta Golino, una signora gentilissima e disponibile, che fino a due giorni prima della partenza si è fatta sentire, dandoci tutti i riferimenti per arrivare a destinazione. Poi, a poche ore dal nostro arrivo, è improvvisamente scomparsa. Il suo telefonino squillava a vuoto e non rispondeva più». I giovani, con tanto di valigie e bagagli, un po’ scombussolati dopo il viaggio, si erano insospettiti dello strano comportamento. «Era troppo strano – prosegue Giovanna – perché fino a due giorni prima, la signora Marianna si era dimostrata gentilissima. Aveva fornito tutte le indicazioni, tutte le dritte per trovare la casa. Poi, dal giorno prima è scomparsa. Una volta arrivati a Roccaraso, abbiamo provato a contattarla tante volte per chiedere spiegazioni, ma non rispondeva mai e ci siamo insospettiti». 

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Quella sensazione, poi, è diventata una certezza quando non appena arrivati nella località abruzzese hanno scoperto che la casa esisteva, ma aveva un numero civico differente e, soprattutto, era abitata da una coppia di anziani. «Ci dispiace, ma purtroppo non siete i primi che vengono qui. C’è qualcuno che ha utilizzato la nostra casa per una truffa», ha spiegato agli increduli ragazzi la vera proprietaria dell’abitazione. Come prima cosa, i giovani si sono rivolti ai carabinieri ed hanno sporto denuncia, fornendo tutti i riferimenti bancari e telefonici che avevano recuperato grazie all’annuncio trovato sul noto portale. Quella, però, era già la settima denuncia che avevano raccolto i carabinieri di Roccaraso per lo stesso annuncio e la stessa casa, ed ora gli investigatori sono sulle tracce dei truffatori della finta casa vacanze. Tra l’altro, altri tre gruppi erano stati truffati nella stessa settimana, con i riferimenti di un altro appartamento in affitto, ma in realtà abitato da alcuni residenti. 



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Il sito di annunci, come da regolamento pubblicato online, declina ogni responsabilità sulla veridicità delle pubblicazioni. Infatti, «subito.it» è una sorta di bacheca messa a disposizione degli utenti, che poi contrattano personalmente prezzi e pagamenti. Al portale web vanno solo le spese di pubblicazione dell’annuncio – di pochi euro, a seconda della tipologia e della durata – e chi propone appartamenti in affitto o in vendita risponde in prima persona, prendendosi tutte le responsabilità del caso. 

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Dopo la disavventura, con una giornata intera praticamente trascorsa tra la caserma dei carabinieri e la piazza di Roccaraso, Giovanna, Francesco, Ilaria, Bianca, Adriana, Luigi, Carmine e Giovanni non si sono persi d’animo. Hanno trovato un’altra sistemazione ed ora sono ad Ateleta, ad una decina di chilometri da Roccaraso, dove sono riusciti a trovare un altro alloggio – stavolta vero – in affitto. 

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La truffa delle case in affitto per le classiche vacanze di Natale era una sorta di «esclusiva» tutta stabiese. Negli anni scorsi, un gruppo del rione Moscarella – capeggiato da Carmine Guerriero, l’esperto hacker stabiese 32enne, oggi in carcere per una truffa legata alla contraffazione di targhe automobilistiche – era stato coinvolto in una maxi truffa in tutta Italia. Adesso, Guerriero e alcuni suoi «soci» sono a processo, con decine di vittime che hanno pagato migliaia di euro per trascorrere vacanze sulla neve in appartamenti che non esistevano.
 

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