Truffa Whatsapp, un codice a sei cifre ruba l'identità: record a Napoli

Truffa Whatsapp, un codice a sei cifre ruba l'identità: record a Napoli
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 2 Marzo 2021, 09:00
4 Minuti di Lettura

Occhio alle insidie del web. La truffa corre sempre più sulla rete, e non risparmia nemmeno più Whatsapp. Impennata di casi e denunce negli ultimi giorni: centinaia di casi di persone frodate con il trucco del codice a sei cifre.

Vi arriva un messaggino: «Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?». O anche: «Ciao, ti giro un'offerta di sconti incredibili, clicca qui sotto». Basta pochissimo e il gioco è fatto. Chi cade nella trappola pigia sul codice alfanumerico in blu e perde immediatamente tutti i dati dei propri profili contenuti nella memoria del telefonino.

Un giro vorticoso, quello architettato dagli hacker che si impadroniscono degli account delle malcapitate e ignare vittime, che anche a Napoli sta registrando picchi mai visti in precedenza.

Quei sei numeri sui quali in buona fede si casca corrispondono infatti ad un algoritmo capace di attivare il trasferimento rapido dell'applicazione di messaggistica personale.

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A far cadere nella trappola è un particolare di non poco conto.

Già, perché i pirati informatici che si mettono in azione spediscono al destinatario messaggi via wapp da profili di persone che sono nella lista dei voastri contatti in agenda: un fratello, un'amica, un collega di lavoro. Tutto appare autentico, compresa l'immagine del profilo del mittente: ragione che induce a fidarsi della autenticità di provenienza.

L'escamotage trae ovviamente in inganno chi mai si aspetterebbe di ricevere messaggi ritenuti affidabili da profili invece clonati. Dunque: massima attenzione.

Il fenomeno sta assumendo proporzioni inquietanti. Al punto da indurre i siti specializzati nella protezione delle frodi informatiche a diffondere le istruzioni per evitare di cadere nella rete dei truffatori.

«L'utente viene attaccato con il messaggio, che appare su Whatsapp da parte di uno dei nostri contatti in rubrica - spiega chiaramente la pagina web di Cybersecurity360.it «Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?. Se lo mandiamo - spiegano gli esperti - scatta il furto del profilo. Si tratta infatti del codice dell'autenticazione a due fattori, che non dobbiamo dare a nessuno e per nessun motivo. Il nostro contatto in rubrica ci ha mandato involontariamente quel messaggio perché è caduto nella truffa, la quale permette ai criminali di sfruttarne il profilo per mandare quel messaggio ad altri contatti, in una sorta di catena di sant'Antonio automatica». 

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Nella sede della Polizia Postale di Napoli da settimane sono arrivate decine e decine di denunce. Gli agenti coordinati dal primo dirigente Mariarosaria Romano lavorano - come fanno i loro colleghi nel resto d'Italia - per cercare di risalire alla centrale operative che gestisce questo traffico di dati acquisiti illegalmente.

E d'altronde è sullo stesso sito della Polizia di Stato che viene lanciato l'ultimo allarme per mettere in guardia gli utenti che utilizzano la messaggistica di Whatsapp a non cadere nell'ultimo diabolico tranello escogitato dagli hackers. La Polizia Postale e delle Comunicazioni ricorda che i codici che arrivano per sms o whatsapp sono strettamente personali e non vanno mai condivisi, anche se richiesti da un nostro contatto o da amici o familiari; non bisogna mai cliccare su eventuali link presenti in quei messaggini. Se si cade nella frode è necessario avvisare subito i nostri contatti di quanto ci è capitato in modo che non diventino potenziali vittime della catena. E denunciare tutto alle forze dell'ordine. 

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