Tuffi nel mare proibito: «Sorrento non è Rimini»

Tuffi nel mare proibito: «Sorrento non è Rimini»
di Massimiliano D'Esposito
Giovedì 18 Agosto 2022, 09:47 - Ultimo agg. 18:56
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Dopo una settimana, e proprio a cavallo del Ferragosto, bagni ancora vietati alla Marina Grande di Sorrento e a Punta San Francesco di Sant'Agnello a causa dei test eseguiti sui campioni prelevati mercoledì 10 agosto dai tecnici dell'Arpac impegnati nel monitoraggio mensile di routine nei punti di prelievo prestabiliti. In quattro di essi - ci sono anche il Purgatorio di Meta e lo specchio di mare tra Santa Maria del Toro e la spiaggia di Seiano a Vico Equense - le analisi hanno evidenziato valori oltre la norma per quanto riguarda i batteri fecali degli enterococchi intestinali ed escherichia coli.

A Sorrento e Sant'Agnello, dove già nei mesi scorsi ci sono stati sforamenti dei parametri, i sindaci Massimo Coppola e Piergiorgio Sagristani hanno imposto il divieto di balneazione. A Meta e Vico Equense, invece, trattandosi del primo sforamento della stagione, l'Arpac si è limitata a «sconsigliare» i tuffi. A provocare qualche mugugno in penisola sorrentina il fatto che i prelievi sono stati eseguiti proprio il giorno dopo il forte nubifragio di martedì 9 agosto. Un violento acquazzone, il primo dopo mesi, che ha provocato anche allagamenti e consistenti danni in diversi punti del territorio.
Il risultato è stato che, come già accaduto in passato, si è riversata nelle fogne una quantità enorme di pioggia visto che ancora non è stata risolta definitivamente la commistione tra acque bianche e nere. Per evitare che le condotte potessero esplodere è scattato il meccanismo degli overflow (i cosiddetti troppo-pieni) che ha portato a scaricare in mare le acque in eccesso.

E questa dovrebbe essere la principale causa della presenza di batteri fecali. «Quando ho saputo che erano venuti in zona per i prelievi - spiega il sindaco Sagristani - ho avvisato l'Arpac che vista la situazione era il caso di rimandare di qualche giorno». Sulla vicenda sono comunque in corso anche accertamenti da parte della Gori per verificare che non ci siano ulteriori problemi alla rete fognaria che immette i reflui verso l'impianto di depurazione consortile di Punta Gradelle, a Vico Equense.

Fatto sta che ormai i divieti ci sono e si può solo attendere l'esito delle controanalisi. Test che a distanza di una settimana tardano ad arrivare.

Ed anche questa è una anomalia tutta campana. «In Riviera romagnola si è verificata una situazione analoga il 26 luglio - aggiunge il sindaco di Sant'Agnello - quando gran parte delle acque di Rimini risultarono non balneabili. Ebbene nel giro di tre giorni, furono eseguite le controanalisi e il 29 i divieti furono rimossi. Qui dopo una settimana è tutto fermo. È un grave ritardo». Come se non bastasse il sito e l'app dedicata di Arpac da un paio di giorni sono in tilt. Questioni che il sindaco di Sorrento preferisce non commentare, anche se dal Comune fanno sapere che nelle prossime ore i tecnici dell'Arpac dovrebbero eseguire i nuovi prelievi ed al massimo entro domani sono attesi i risultati.

Una situazione della quale sembrano preoccuparsi relativamente i bagnanti che non tenendo conto del divieto, si immergono tranquillamente nelle acque Bandiera blu di Marina Grande, dove si trova il più vasto arenile di Sorrento. Su questo bisogna dire che pesa anche il fatto che i cartelli fatti affiggere dall'amministrazione per segnalare lo stop ai bagni sono scritti esclusivamente in italiano mentre ad affollare la spiaggia in questo periodo sono quasi esclusivamente turisti provenienti dall'estero.

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