Tumori della pelle, un farmaco riduce del 36 per cento la recidiva nel melanoma avanzato

Tumori della pelle, un farmaco riduce del 36 per cento la recidiva nel melanoma avanzato
Martedì 7 Giugno 2022, 11:37
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Asco 2022. Presentato lo studio che riduce del 36 per cento la recidiva nel melanoma avanzato. La nuova speranza arriva dal congresso americano di oncologia di Chicago. Coautore dello studio e unico italiano, Paolo Ascierto, del Pascale di Napoli, cge afferma: Oggi abbiamo raggiunto un importante traguardo perché è stato dimostrato che in pazienti operati  l’immunoterapia con Pembrolizumab, somministrata in maniera preventiva per un anno dopo la chirurgia,  è in grado di migliorare non solo la sopravvivenza libera da recidiva ma anche quella libera da metastasi a distanza, parametro surrogato della sopravvivenza globale».

La terapia "preventiva"  viene somministrata per un anno dopo l’intervento chirurgico e ha dimostrato una riduzione del rischio delle metastasi a distanza del 36 per cento nei pazienti con melanoma avanzato e ad alto rischio di recidiva. Questi i risultati dello studio di fase 3 Keynote-716. A proposito della sperimentazione il direttore del dipartimento Melanoma, Immunoterapia e Terapie innovative dell’Istituto dei tumori di Napoli sottolinea che il farmaco ha «migliorato sia la sopravvivenza libera da metastasi a distanza, sia la sopravvivenza libera da recidive rispetto al placebo in pazienti con melanoma avanzato e ad alto rischio di recidiva.

Questi dati sono incoraggianti per la comunità del melanoma e si aggiungono ai risultati positivi di altri sei studi con Pembrolizumab in stadi precoci di malattia».

Altri cinque studi, infatti, che valutano un regime basato sul Pembrolizumab, somministrato in pazienti in stadi precoci di malattia, hanno dato risposte soddisfacenti nel carcinoma polmonare non a piccole cellule, carcinoma a cellule renali, carcinoma mammario triplo negativo e nel carcinoma della vescica ad alto rischio. Sulla base dei risultati di questo studio, il Pembrolizumab ha ricevuto l’approvazione dell’ente regolatorio americano (Fda) e il parere positivo del comitato per le specialità medicinali europeo (Chmp)

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