Sos turismo a Napoli, mancano oltre 6mila lavoratori: «Un piano per scovarli»

Sos turismo a Napoli, mancano oltre 6mila lavoratori: «Un piano per scovarli»
di Luigi Roano
Domenica 5 Giugno 2022, 08:27 - Ultimo agg. 6 Giugno, 09:30
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«Abbiamo messo in campo una borsa lavoro. Il Comune è iscritto all'albo delle agenzie di settore e può svolgere questa funzione di intermediazione: ci mancano soprattutto operatori nel settore turistico».

A parlare è l'assessora al Lavoro Chiara Marciani e l'iniziativa è in collaborazione con la Prefettura retta da Claudio Palomba. La sostanza è che c'è il boom di turisti, ma il risvolto della medaglia è che manca personale per questo settore. I cosiddetti stagionali o sono già tutti occupati oppure in tanti hanno deciso di godersi il reddito di cittadinanza e starsene in questa estate caldissima sulla spiaggia o in montagna a riflettere sul futuro. Ma per loro potrebbe presto cambiare lo scenario: se i profili utili si trovassero nelle fila di chi percepisce il Reddito e il Centro per l'impiego oppure il Comune li chiamasse, verrebbero messi di fronte alla scelta o di lavorare o di perdere anche il reddito. La pacchia potrebbe finire. Ma procediamo con ordine. La sostanza è che Napoli che già deve farsi perdonare alcune carenze sull'accoglienza - la città non brilla per pulizia e nemmeno per i trasporti - rischia di venire meno anche nel settore privato dove dai cuochi ai piazzaioli passando per i camerieri e i bagnini si riscontra una preoccupante carenza.

Come ovviare? L'iniziativa punta a costruire una rete per incrociare domanda e offerta di figure professionali in collaborazione con le associazioni di categoria. Il tavolo in Prefettura è già stato costituito e ci sono state delle riunioni.

Al tavolo con Comune e Prefettura siedono i rappresentanti delle associazioni datoriali Confcommercio, Confesercenti, Unione degli Industriali e Anpal Servizi (la società in house del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che opera nel campo delle politiche attive del lavoro) dove si è discusso «delle criticità dell'offerta di lavoro nel settore turistico-alberghiero dove mancano oltre 6mila unità. Manca personale negli alberghi, b&b, ristoranti, stabilimenti balneari e tutto quello che sta dentro alla filiera del turismo». Il paradosso è che nella capitale della disoccupazione in generale, e giovanile in particolare, nella capitale dei percettori del Reddito a Cinque stelle, c'è il lavoro ma nessuno lo vuole. A chi risponderà presente e non diserterà l'offerta di lavoro saranno garantiti «la formazione e percorsi didattici».

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L'assessore chiarisce ancora: «La disponibilità a favorire l'avvicinamento al mondo del lavoro specialmente dei soggetti fragili e svantaggiati, attingendo da tutti i canali formali quali i centri per l'impiego, le agenzie per il lavoro, le scuole, le università ed il servizio sociale professionale». E puntualizza: «Ricordo, a tal proposito, che il Comune è autorizzato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a svolgere attività di intermediazione. In ogni caso massimo deve essere lo sforzo collettivo per la diffusione della cultura del lavoro regolare e della coscienza dei diritti del lavoro. L'obiettivo della cabina di regia è dare una risposta concreta al settore turistico favorendo al contempo serie opportunità lavorative». Al riguardo sotto i riflettori ci sono i diplomandi - per esempio - negli istituti alberghieri. Dove le risposte sembrano essere positive. Tuttavia difficilmente si riuscirà a colmare il gap di 6mila unità. Tant'è il Tavolo resterà operativo e a Napoli il turismo ormai va verso la destagionalizzazione. Il boom turistico lo descrive l'assessora competente Teresa Armato che all'atto della nomina con lungimiranza disse che il sindaco Gaetano Manfredi «mi ha affidato l'oro di Napoli».

Questi i numeri diffusi da Armato: «Napoli attrae sempre più turisti: dopo il boom di presenze già dal primo weekend di maggio, quando in città si sono contate oltre 97mila presenze, si registra un trend in crescita visti i 110mila visitatori in città in questi giorni, con un incremento anche di notti trascorse nelle strutture ricettive. Napoli piace e ne beneficia sinergicamente l'intero indotto». I dati diffusi dalle associazioni di categoria in riferimento agli incassi della filiera raccontano di 35 milioni piovuti in città. E come proprio ad aprile e maggio emerse da una inchiesta de Il Mattino, non è un turismo mordi e fuggi: le strutture ricettive registrano ora lunghe permanenze anche di 4 notti rispetto alle 2,7 del 2019. E anche l'età dei turisti si è abbassata: sempre più giovani affollano musei e luoghi d'arte. «Per rendere il settore sempre più strategico - conclude Armato - nel nuovo bilancio di previsione abbiamo mantenuto l'impegno di investire il 30% della tassa di soggiorno per il turismo, 3 milioni e 600mila euro».

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