Boom di turisti a Napoli a Ferragosto: «Speriamo che la città non perda la sua autenticità»

Boom di turisti a Napoli a Ferragosto: «Speriamo che la città non perda la sua autenticità»
di Alessio Liberini
Lunedì 15 Agosto 2022, 13:00 - Ultimo agg. 14:18
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C’è chi scatta una foto, abbozzando più di un sorriso, verso le bancarelle che vendono bottigliette, semplici scatole di latta o addirittura calamite, contenenti «l’aria di Napoli». Tutti si fermano, quasi come se ipnotizzati, ad ogni scorcio offerto dai tanti vicoli del centro storico. Nessuno, ma proprio nessuno, si nega il peccato di gola: dolce o salato che sia. Sono numerosi, invece, i viaggiatori a cui tocca fare, letteralmente, lo slalom tra i tantissimi venditori ambulanti di cornetti ed amuleti di ogni tipo che offrono, ad italiani e stranieri, rimedi per «qualsiasi avversità» al costo di «una moneta a piacere» o «un caffè».

Zaino in spalla, asta per selfie sempre pronta e, in alcuni casi, persino la cartina geografica della città alla mano. Passeggiando per le vie poste nel cuore di Partenope è difficile non accorgersi del boom di turisti che in questi giorni affolla la città per le vacanze di Ferragosto. Pienone, evidenziato dalle associazioni di categoria, che neanche il maltempo sembra aver frenato. Da Port’Alba, passando per il decumano maggiore di via dei tribunali e la celebre strada dei presepi di San Gregorio Armeno, fino a Spaccanapoli giovani, adulti, famiglie, coppie e comitive di amici si perdono tra le infinite bellezze che Napoli è sempre lieta di offrire.

Solo in questa parte del centro antico si addensa, difatti, un patrimonio storico e culturale di encomiabile fattura.

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Le tappe, predilette dai turisti, restano tuttavia le più note. Come la cappella Sansevero, sede del celebre Cristo velato, o il colorato e affascinate chiostro di Santa Chiara. Ad essere richiestissima è però anche la visita alla “Napoli Sotterranea”, posta nelle vicinanze di piazza San Gaetano. Qui, negli orari di punta, c’è chi è disposto ad attendere anche oltre mezz’ora in fila per non perdersi un viaggio unico, e a lume di candela, tra i resti dell'antico acquedotto greco-romano e dei rifugi antiaerei risalenti alla seconda guerra mondiale.

Ma ad affascinare, più di ogni cosa, i vacanzieri resta la città in sé. L’originalità – il suo carattere - di quella città prima letta sui libri, studiata, ascoltata o semplicemente osservata da lontano nelle tante pellicole girate in questi meandri. Quella, insomma, sognata ancor prima di raggiungerla per la prima volta. Quella Napoli ricca di miti, storie e contraddizioni, quella Napoli che brulica di vita da ogni angolo. È questo – da come ammettono gli stessi - che incanta e fa innamorare i curiosi che giungono da ogni dove.

«È bello essere a Napoli: una città che esprime pura autenticità». Mikel Navarro, giornalista spagnolo proveniente da Pamplona, ci è ritornato quest’estate dopo otto anni di assenza dalla sua prima visita: «Ora ci sono di nuovo, anche se alcuni posti sono cambiati, e vedo molta più gente. La mia speranza è che il turismo non distrugga l’autenticità di questa città».  «Ci sono tantissime cose da vedere – prosegue l’uomo – come la chiesa, poco conosciuta, di Santa Maria la Nova. Nella quale dovrebbe esserci, secondo uno studio dell’Università di Tallin in Estonia, la tomba di Dracula. È un complesso monumentale in generale molto bello anche se non tutti lo conoscono».

Mikel, come la quasi totalità dei turisti in visita nel capoluogo partenopeo, fa parte della fiumana di persone che quotidianamente percorre le viuzze dei Quartieri Spagnoli per raggiungere la meta del pellegrinaggio, laico, che porta al murales del Diez. È qui che si concentra probabilmente il picco, massimo, di afflusso turistico del centro cittadino. Italiani, argentini, inglesi, tedeschi, statunitensi, uruguaiani e chi più ne ha più ne metta. Nel largo, dedicato alla memoria del Pibe de oro, ci vanno proprio tutti. Anche a chi il calcio magari proprio non interessa. Concedendosi, ad ogni modo, quella che è diventata una «tappa obbligata».

Tra i tanti ammiratori di D10s c’è anche Giorgio, napoletano 26enne emigrato già da alcuni anni all’estero per lavoro, rientrato da Parigi con un’amica per «visitare la mia città». «Mancavo da circa un anno – racconta il giovane – ho ritrovato la città messa abbastanza bene: ci sono molti più turisti. Stiamo capendo che Napoli ha tanti valori e li potremmo sfruttare come succede in altre città, italiane e non, che magari sono pure meno belle. Credo che ora, con la crescita dei turisti, sia il momento di approfittarne».  

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