Coldplay a Napoli, in fila dalle 4 del mattino: «A noi gli ultimi biglietti»

Coldplay a Napoli, in fila dalle 4 del mattino: «A noi gli ultimi biglietti»
di Stefano Prestisimone
Giovedì 25 Agosto 2022, 23:56 - Ultimo agg. 27 Agosto, 09:01
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Battaglie a colpi di clic via computer ed estenuanti file a partire dalle 4,30 del mattino all’esterno delle biglietterie per potersi accaparrare i preziosi tagliandi in forma fisica. Ieri mattina dalle 10 è scattata la vendita dei biglietti per le date italiane del «Music of the spheres world tour» dei Coldplay: il 21 e 22 giugno allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli e poi al Meazza di Milano (alle date del 25, 26 e 28 giugno se n’è intanto aggiunta una quarta, il 29).

Già perché i biglietti stanno andando a ruba, in rete come nelle prevendite fisiche, si viaggia verso un veloce sold out delle sei date, per un totale di 316.000 biglietti (46.000 la capienza partenopea, 56.000 quella meneghina), e in città si inizia a parlare dell’ipotesi dell’aggiunta di un tris a Napoli. Purtroppo si tratta di un’operazione impossibile, o quasi, come confessa da lontano Giuseppe Gomez di Fast Forward, organizzatore delle tappe napoletano con Live Nation: «Non mi aspettavo una risposta simile, bruciare tutti i biglietti in così poco tempo dimostra che si sarebbero potuti fare non tre, ma quattro concerti anche al Maradona come a Milano, ma non ci sono i tempi necessari. Dopo due giorni di show i Coldplay ne chiedono sacrosantamente uno di riposo e, poi, c’è l’appuntamento del 28 giugno con Tiziano Ferro, rimandato ormai da tre anni». Peccato davvero, ma non si sa ma. 

Giornata dura, spesso infruttuosa, intanto, per chi, dopo la «presale» di ieri, ha provato dalle 10 ad acquistare i biglietti via web, con code virtuali anche di ore e un cartello con la scritta «vendita sospesa», «vendita prevista a breve», «non ci sono biglietti per il settore prescelto» a frustrare l’attesa e le speranze. Cambiando settore, per molti, negli orari di punta c’erano centinaia di migliaia di utenti registrati sui tre siti autorizzati, la situazione non cambiava e la frustrazione, l’amarezza dei fans cresceva di ora in ora. Così se su Facebook c’era già chi si diceva disposto a comprare i biglietti di seconda mano, su Twitter c’era già chi li metteva in vendita, senza fare cifre. È immaginabile che, una volta dichiarato il sold out i prezzi saliranno alle stelle, con il mercato pirata del «secondary ticketing» pronto ancora una volta a prosperare speculando sulla fame di musica.

Qualcuno, però, non fidandosi delle biglietterie on line, ha preferito rivolgersi alle prevendite fisiche. C’è chi si è letteralmente accampato, ad esempio, all’esterno di Concerteria in via Michelangelo Schipa ben prima dell’alba, riuscendo nello scopo di essere per primo davanti alla porta d’ingresso nel momento dell’apertura.

Nel tardo pomeriggio c’erano ancora tantissime persone in fila. Ingressi contingentati, nel negozio, uno alla volta. Con i nomi in ordine di arrivo all’esterno segnati a penna dagli stessi avventori su un foglio di carta attaccato al muro per evitare bagarre. Finiti i biglietti per i settori più economici, erano ormai disponibili solo i biglietti di prato e quelli del primo settore: i più costosi. Ma la truppa di fan non ha battuto ciglio davanti all’esborso. C’è chi si diceva certo di una terza data napoletana, chi, come Maria Claudia, 28 anni, diceva di aver provato inutilmente l’acquisto sul web per la quarta data di Milano subito dopo l’annuncio. Proteste, sospesi. Ilaria, 29 anni, si è spinta oltre: «Visto che era impossibile per le date italiane, ho provato a comprare il biglietto on line per il concerto di Barcellona. Ma una volta in fila virtuale, mi sono trovata davanti 615.000 persone in attesa». 

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Una richiesta enorme che sta scatenando già il bagarinaggio, con richieste del triplo o del quadruplo del valore. Virgilio, 60 anni, racconta: «Ho provato a comprare i biglietti sui gruppi social, ma mi sono trovato di fronte a una richiesta di 600 euro per un biglietto da 170 euro». Intanto a questo proposito il presidente nazionale del Codacons, Marco Donzelli, segnala che «come al solito a distanza di pochissimo tempo dalla comunicazione che i biglietti per le prime date annunciate sono andati esauriti, i ticket hanno iniziato ad apparire online su alcuni rivenditori a prezzi molto più elevati del normale. Un fenomeno che sembra non conoscere fine e che sembra impossibile da sradicare completamente. Per questo motivo presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica. Attenzione ad acquistare online i biglietti, le truffe corrono sulla rete se non si fa attenzione al portale dal quale si acquista». «Quelle file di fan di ragazzi, ma anche di persone adulte davanti alla nostra vetrina», spiega Lidia Grizzuti di Concerteria, «parlano di una fame di musica, di una voglia di ricominciare a vivere sotto un palco dopo la clausura a cui ci ha costretto la pandemia. Il mondo della musica, degli spettacoli, ha sofferto più di tutti il Covid, ora speriamo davvero di ripartire. Farlo con i Coldplay a Napoli è un’occasione da non perdere, per i fans, ma anche per la città, che può essere protagonista inserendosi nel grande circuito internazionale». 

 

Le scene davanti alle prevendite fisiche ricordano quelle degli anni Settanta con i Rolling Stones al San Paolo, degli anni Ottanta, degli anni Novanta con gli U2 allo stadio: «Il web ha reso immateriale il rapporto tra chi compra i biglietti e chi li vende, noi siamo rimasti in trincea convinti che esista un bisogno di rapporto diretto, di consulenza, di consiglio su questo fronte», continua la Grizzuti. «Finito questo boom qualcuno tornerà a chiederci di un altro spettacolo, mentre noi risponderemo, come ogni giorno, alle domande di chi ci scrive, ci chiede informazioni...», conclude. 

Il Comune, intanto, prepara una conferenza stampa in cui annunciare le prime iniziative preparate per accogliere la carica dei 91.000. 

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