Napoli, stranieri tra alcol, droga e risse
il Vasto si ribella: «Ora faremo da soli»

Napoli, stranieri tra alcol, droga e risse il Vasto si ribella: «Ora faremo da soli»
di Antonio Folle
Mercoledì 1 Luglio 2020, 15:05 - Ultimo agg. 21:33
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Risse, ubriachezza molesta, auto parcheggiate danneggiate di continuo e regole "fai da te" per gli orari di apertura e chiusura dei negozi hanno fatto del quartiere Vasto, un tempo famoso per la sua lunga tradizione di tolleranza e integrazione e oggi ridotto a luogo di violenza, una vera e propria giungla dove è in vigore la legge del più forte. Ieri sera a via Milano, probabilmente a causa di qualche straniero "annebbiato" dai fumi dell'alcool è scoppiata l'ennesima rissa che ha visto coinvolte alcune decine di persone. Come di consueto i cittadini riprendevano attoniti dai balconi la rissa che si consumava in strada e che è andata avanti per quasi un'ora. 
 



In tutta la zona di piazza Garibaldi la tensione tra italiani e stranieri è alle stelle. Ad aggravare ulteriormente la situazione nel quartiere Vasto l'insediamento, proprio in una palazzina di via Milano, di una folta comunità di etnia rom che, stando a quanto hanno riportato i residenti, negli ultimi tempi avrebbe dato vita a numerose frizioni con la comunità africana del quartiere. 

Una violenza, quella scatenata da parte della comunità africana che si contende gli spazi e i proventi dei numerosi mercati abusivi del territorio, che poche ore fa ha tenuto sotto scacco l'intera area di porta Nolana, paralizzata da tre maxirisse in tre giorni. Le forze dell'ordine, che pure presidiano il territorio, sembrano essere ormai impotenti a fronteggiare un problema che sta emergendo con tutto il suo carico di veleni. Sono in molti - spesso anche tra gli stessi esponenti delle forze dell'ordine - a chiedersi cosa abbia fatto la politica in tutti questi anni per "disinnescare" la miccia del conflitto etnico che si prepara all'ombra della statua di Garibaldi. 

Nella stessa giornata di ieri un 42enne della zona ha tentato di rapinare un uomo che portava a passeggio il proprio cane al Centro Direzionale. Dopo l'arresto da parte dei Carabinieri il rapinatore è stato giudicato con rito direttissimo, condannato a otto mesi e rimesso in libertà. In piena pandemia, invece, a piazza Principe Umberto un extracomunitario ha aggredito una pattuglia di vigili urbani che cercava di far rispettare il distanziamento sociale. Anche in quel caso, dopo l'identificazione e le condanne "di rito", l'uomo è stato rimesso in libertà. Episodi, questi, che danno probabilmente la cifra più evidente dell'inadeguatezza normativa che "disarma" le forze dell'ordine. Il deterrente dell'esercito è senz'altro pittoresco, ma decisamente molto poco efficace ad affrontare una situazione che andrebbe affrontata in ambito politico.

Il rischio, sempre più concreto nella zona della stazione centrale, è che i cittadini ricorrano alla temibilissima - e da evitare con tutti i mezzi - giustizia fai da te. «Sono anni che denunciamo giorno dopo giorno queste situazioni - ha dichiarato Adelaide Dario del Comitato Vasto Nolana - siamo diventati prigionieri in casa nostra. Chiediamo all'amministrazione comunale e alla Regione se è normale vivere in questo modo in un quartiere dove la legalità ormai non esiste più. Non bastano gli interventi spot e i presidi un giorno si ed un giorno no. Per debellare queste violenze quotidiane - prosegue l'attivista - sono necessari interventi strutturali che riportino ordine e decoro nel nostro quartiere. Le istituzioni si decidano una volta per tutte a dare una risposta seria a chi, sia italiano o straniero, non chiede altro che di poter vivere in un quartiere sicuro. In caso contrario - conclude - siamo pronti a fare da soli».

Capitolo a parte per la questione decoro e pulizia. Negli scorsi mesi gli uomini della Polizia Municipale guidati dal comandante Alfredo Marraffino hanno portato a termine alcuni sequestri dei famigerati "carrozzini" che rivendono abusivamente agli stessi africani cibi da asporto privi di qualsiasi certificazione di igiene e sicurezza. Durante il lockdown - e ancora oggi - il fenomeno ha continuato a crescere fino ad assumere proporzioni preoccupanti. Questa mattina a via Bologna, sede del mercatino etnico del quartiere Vasto, intorno ai carrozzini si sono formati alcuni notevoli assembramenti di potenziali clienti e di "vedette" che, piazzate agli angoli delle strade, avvisano i venditori dell'eventuale presenza dei vigili. Tutto mentre, a poche decine di metri, la fila di passeggeri in attesa di poter accedere ai convogli della Metropolitana raggiungeva la lunghezza di alcune centinaia di metri.

Le condizioni del corso Novara, infine, dove i bus turistici e bus del trasporto pubblico sono costretti a "convivere" con la baraccopoli per clochard fatta di materassi e cartoni, non meritano più nemmeno un commento. 

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