Uccisa per una relazione gay a Napoli, la famiglia: «Michele non ha speronato la sorella»

Uccisa per una relazione gay a Napoli, la famiglia: «Michele non ha speronato la sorella»
Domenica 13 Settembre 2020, 17:23
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«Michele era uscito per convincere la sorella Maria Paola a rientrare a casa ma non l'ha speronata, è stato un incidente». È questa la versione dei fatti fornita dalla famiglia di Maria Paola e Michele Gaglione - e riportata dal parroco del Parco Verde di Caivano don Maurizio Patriciello - in merito all' incidente che ha provocato la morte della giovane nella notte tra venerdi e sabato.

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«Qui al Parco Verde sarà sempre peggio. D'altronde lo Stato ha deciso a tavolino che questo debba rimanere un ghetto. Quello che accade ne è solo la diretta conseguenza. È inutile, qui non c'è futuro» è lo sfogo di don Maurizio Patriciello, prete simbolo nella battaglia contro la Terra dei Fuochi. Il parroco dice di sentirsi solo e pur precisando che non si tratta di una resa ma di un normale avvicendamento annuncia che tra poco anche lui lascerà Caivano e il Parco Verde. 'Qui le istituzioni non ci sono. La gente perbene se ne va e le loro case vengono occupate dai malavitosi'.

Su Facebook, invece, subito dopo la tragedia di Caivano, la mamma di Ciro, il ragazzo trans che aveva una relazione con Maria Paola, ha gridato tutto il suo dolore, accusando apertamente Michele Antonio «di aver commesso deliberatamente un omicidio perché non sopportava che la sorella frequentasse un uomo trans. I figli si accettano così come vengono. Paola riposa in pace».

 

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