Ucciso a coltellate e colpi di cric nel Napoletano. La figlia: «Voleva difendere me»

Ucciso a coltellate e colpi di cric nel Napoletano. La figlia: «Voleva difendere me»
di Dario Sautto
Martedì 20 Aprile 2021, 08:39 - Ultimo agg. 21 Aprile, 07:20
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Trova l'auto danneggiata, chiede spiegazioni a un uomo che lo aggredisce a colpi di cric e con una coltellata mortale, prima di darsi alla fuga. È stato ammazzato a sangue freddo, per una banale lite per un parcheggio, il 61enne Maurizio Cerrato, incensurato di Torre Annunziata. Ad assistere alla scena alcuni familiari e delle persone residenti in zona. Il fatto è avvenuto intorno alle 22 di ieri in via IV Novembre, a Torre Annunziata, all'interno di un'area di parcheggio privata. Il 61enne, è la prima ricostruzione, avrebbe trovato la sua vettura con le ruote squarciate. Forse era parcheggiata in un posto nel quale dava «fastidio» a qualcuno, probabilmente c'erano già stati litigi in passato. Fatto sta che la discussione con il presunto danneggiatore è subito degenerata.

L'aggressore avrebbe colpito Maurizio Cerrato con un cric, poi avrebbe estratto il coltello con il quale probabilmente pochi minuti prima aveva forato gli pneumatici della vettura del 61enne, sferrandogli un fendente mortale.

Inutili i soccorsi arrivati sul posto: il 61enne è stato caricato su un'ambulanza del 118, ma è morto prima di raggiungere il pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia per le gravi ferite riportate nell'assurda lite. Su disposizione del pm di turno alla Procura di Torre Annunziata, la salma è ora all'obitorio di Castellammare in attesa dell'autopsia.


LE INDAGINI
Sul posto, per avviare le indagini, sono immediatamente arrivati i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, agli ordini del maggiore Simone Rinaldi, mentre i rilievi sono stati eseguiti dagli esperti del nucleo investigativo. Hanno raggiunto la zona anche alcune volanti della polizia. Esclusa subito la pista della camorra, sono stati ascoltati i primi testimoni che hanno subito riconosciuto l'aggressore. Identificato, si tratta di un uomo con precedenti e legato da vincoli di parentela a un pregiudicato ritenuto vicino al «terzo sistema», uno dei clan di camorra nati negli ultimi anni a Torre Annunziata. Fino alla mezzanotte, l'uomo era irreperibile ed erano partite le ricerche su tutto il territorio del comprensorio oplontino. Ancora da ricostruire i dettagli, ma per gli inquirenti è chiaro si tratti di una tragedia che si è verificata per futili motivi. L'utilizzo di un posto auto all'interno di un'area di sosta privata ha innescato prima l'assurda vendetta, poi addirittura un'aggressione a mano armata.

LA FIGLIA

A intervenire sull'episodio è la stessa figlia dell'uomo, Maria Adriana Cerrato, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook: «Ci tengo a precisare - scrive - che non è corretto dire che mio padre è morto in una lite. A mio padre è stato fatto un agguato in piena regola, solo per difendere me, che ero la luce dei suoi occhi. Mio padre è stato pugnalato e con questa gente non aveva mai avuto a che fare». 

IL SINDACO

«Sono profondamente scosso e scioccato da quanto accaduto nella serata di ieri in via IV Novembre. L'omicidio del nostro concittadino Maurizio Cerrato, e la violenza e l'efferatezza con le quali è stato perpetrato, fanno letteralmente accapponare la pelle». Lo dichiara il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione. «Questo vile e brutale assassinio - aggiunge Ascione - è l'ennesima ferita inferta ad una città che cerca faticosamente di risalire la china dopo decenni caratterizzati dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata e da sanguinose faide tra clan camorristici rivali. Sono certo che le forze dell'ordine, che in queste ore sono impegnate senza sosta nelle indagini, sapranno assicurare alla giustizia nel più breve tempo possibile i responsabili di questo assurdo ed efferato delitto. A nome dell'Amministrazione Comunale, esprimo profondo cordoglio ai familiari di Maurizio per la gravissima e assurda perdita che hanno subito. Siamo vicini a tutti loro, pronti ad offrire qualsiasi tipo di supporto e sostegno. Condividiamo il devastante dolore che stanno provando in questi momenti e che proveranno per il resto della loro vita». Nel giorno dei funerali, annuncia Ascione, «verrà proclamato il lutto cittadino».
 

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