Un armiere della camorra che si consigliava con un ragazzino di appena 14 anni, scarcerato appena due mesi fa. Un uomo sfuggito a un agguato lo scorso agosto. Ma anche un pusher con due evasioni dai domiciliari nel curriculum e un incensurato imparentato con vecchi pregiudicati. Sono loro i quattro uomini accusati di aver picchiato e accoltellato a morte Maurizio Cerrato. Torre Annunziata non è più la «Fortapàsc» raccontata da Giancarlo Siani negli anni ‘80, ma questo omicidio potrebbe stare in un episodio di Gomorra, con il sopruso ai danni di due persone oneste consumato fino in fondo, con la morte di chi aveva provato a ribellarsi a logiche di prevaricazione, frutto della peggiore mentalità di stampo camorristico. A parte uno, tutti condividono la «moda» della barba hipster, molto in voga anche in alcuni clan.
Domenico Scaramella ha 51 anni e diversi precedenti. L’ultimo suo arresto risale al 6 marzo 2019, per effetto di un decreto di fermo emesso dalla Dda.
Suo fratello Giorgio Scaramella, 42 anni, è invece incensurato. Di mestiere fa il fioraio in uno dei chioschi all’esterno del cimitero, dove lo scorso 26 agosto è miracolosamente scampato a un misterioso agguato, ma non a un pestaggio che lo costrinse a un ricovero in ospedale. Secondo gli investigatori è lui a istigare il branco a vendicare l’affronto della sedia spostata. Il cugino 33enne Antonio Cirillo, anche lui pregiudicato, è ritenuto attivo pusher del rione Provolera di Torre Annunziata. Negli ultimi anni è stato denunciato due volte per evasione dagli arresti domiciliari; per questo motivo c’era il forte rischio – secondo gli inquirenti – che potesse provare a darsi alla fuga. Gli stessi fratelli Scaramella si erano allontanati di casa nei momenti immediatamente successivi all’omicidio, salvo poi presentarsi, ieri, nella caserma di via Dei Mille. Il quarto arresto è il 26enne Antonio Venditto, allo stato incensurato, ma ritenuto vicino agli ambienti dello spaccio di droga del rione Provolera in virtù di alcune parentele che contano in quegli ambienti. La sua frequentazione con Giorgio Scaramella è certificata da controlli del 2018 e dal fatto che proprio il fioraio si sia rifugiato a casa del 26enne dopo i fatti.