Ucraina, il campione di boxe dal ring alla solidarietà: «Invio beni alla mia famiglia che dorme nei bunker»

Ucraina, il campione di boxe dal ring alla solidarietà: «Invio beni alla mia famiglia che dorme nei bunker»
di Andrea Aversa
Sabato 5 Marzo 2022, 18:20 - Ultimo agg. 6 Marzo, 08:44
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Ha iniziato a combattere a Napoli, città nella quale vive da 22 anni. È salito per la prima volta sul ring dieci anni fa vincendo il titolo italiano di kick boxing per ben quattro anni consecutivi. Ora la battaglia di Igor Kozak è un'altra: aiutare amici e parenti rimasti in Ucraina. Igor è nato a Zhvyrka, piccola località vicina alla più grande Leopoli. La zona è quella nei pressi del confine con la Polonia. Anche in quell'area è scattato l'allarme causato dalla guerra. 

«Ho amici e parenti che vivono in Ucraina - ha raccontato Igor - La situazione è sofferente.

Per fortuna stanno bene ma molti si sono arruolati per andare a combattere, mentre le donne sono rimaste con i figli». Uno scenario drammatico dove chi non vuole indossare una divisa è costretto a scappare dal Paese diventando di fatto un rifugiato. 

«La gente sta provando panico e sofferenza. In questi giorni sono riuscito a sentire alcuni dei miei familiari - ha spiegato Igor - Di notte stanno dormendo nei bunker per paura dei bombardamenti». Per questo il giovane kickboxer si è fatto promotore di un'iniziativa solidale organizzata con il team della palestra nella quale si allena: la Pro Fighting Napoli Club.

«Da circa una settimana stiamo raccogliendo beni di prima necessità da inviare al popolo ucraino - ha affermato Andrea Paesano, dello staff della Pro Fighting - Igor è un nostro atleta, per noi è un dovere sostenerlo. Abbiamo ritenuto giusto fare qualcosa per tutte quelle persone colpite dalla guerra». L'iniziativa si è unita alle tante altre organizzate a Napoli e in Campania. 

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«Abbiamo letto delle tante attività spontanee e di volontariato nate in tutta la regione - ha detto Paesano - Così abbiamo coinvolto i nostri clienti scommettendo sul loro spirito di solidarietà. E devo dire che non siamo rimasti delusi. Ogni sabato mattina dei corrieri vengono qui a ritirare tutti i prodotti raccolti per poi inviarli a loro spese in Ucraina. Invito chiunque volesse darci una mano a portare cibo in scatola, medicinali e abbigliamento termico. Questo nostro punto raccolta resterà aperto a lungo».

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