«No Nato-No war, jatevenne». Questa mattina un gruppo di cittadini e associazioni civiche ha dato vita a un nuovo sit-in di protesta contro la guerra in Ucraina e contro le politiche della Nato in Europa orientale. La manifestazione di questa mattina, che è il seguito di una manifestazione simile organizzata alcune settimane fa sul lungomare di San Giovanni a Teduccio, si è tenuta all'esterno dell'ambasciata statunitense. Una trentina di manifestanti hanno esposto cartelli e striscioni, chiedendo lo stop alla corsa al riarmo e la fine del coinvolgimento italiano nel conflitto che da ormai oltre un mese sta insanguinando l'Ucraina.
«Siamo qui stamattina - ha spiegato Ciro Borrelli di Nazione Napolitana Indipendente - per dire no all'aumento delle spese militari che stanno mettendo in ginocchio il nostro paese.
La manifestazione di questa mattina è stata organizzata da Nazione Napolitana Indipendente, da 'O Core e Napule e dal gruppo Figli del Sud e Popolo Sovrano. I manifestanti, già scesi in piazza per protestare contro la presenzsa, nel porto di Napoli, della portaerei Truman, hanno annunciato che nei prossimi giorni ci saranno ulteriori atti di protesta contro la guerra e contro il riarmo che rischia di mettere in ginocchio il paese.
«La bandiera della Pace esposta all'esterno del consolato Usa - afferma Ciro Cropano del gruppo 'O Core e Napule - è un enorme paradosso. C'è una enorme richiesta di posti di lavoro, specie al Sud, e mentre il popolo chiede giustizia sociale, lavoro ed una sanità migliore, i signori della Nato pensano ad armarsi, ad armare e ad uccidere. Il popolo napolitano - continua l'attivista - è stato il primo popolo d'Europa a liberarsi dai nazisti, prima ancora che cominciassero le grandi insurrezioni. E proprio da Napoli deve partire la protesta di chi non vuole rassegnarsi a veder diventare di nuovo l'Europa in un grande campo di battaglia».