Trenta giorni di tempo al condominio per rimuovere il murale, poi sarà il Comune di Napoli a cancellare la gigantografia per Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli addebitando poi i costi di rimozione ai residenti del palazzo di vico Noce. É questo l’intendimento che filtra dall’amministrazione comunale dopo che lunedì il Tar ha bocciato il ricorso perorato dai familiari del 15enne ucciso nel marzo del 2020 dopo aver tentato di rapinare a Santa Lucia un carabiniere fuori servizio. La linea, emersa in una riunione svolta ieri tra l’avvocatura del Comune, l’ufficio tecnico e gli assessori sarebbe di non attendere oltre. Trenta giorni era il limite di tempo fissato nell’ordinanza originaria dello scorso 26 gennaio con la quale il Comune chiedeva la cancellazione del murale, trenta giorni scatteranno adesso dopo che il Tar ha dato ragione all’amministrazione comunale sul murale conteso. Nel mezzo sono trascorsi oltre 8 mesi di una surreale battaglia di “carte bollate” con le quali la Giunta faceva la guerra al murale, ma poi attraverso le dichiarazioni dei propri assessori difendeva in parte il principio dei familiari di voler così ricordare il ragazzino.
Il Comune avrebbe dunque deciso la propria strategia: aspetterà 30 giorni e poi interverrà.
Nelle motivazioni di rigetto del ricorso sul murale di Ugo Russo, il Tar aveva anche avanzato una reprimenda al Comune di fare chiarezza regolando con nuovi codici la street-art in città. «Sarebbe auspicabile - aveva scritto la presidente della quarta sezione Pierina Biancofiore - che per il futuro l’azione amministrativa non avesse solo carattere episodico, ma fosse improntata a caratteri orientativi univoci». Un appello che nella riunione svoltasi ieri tra i vari uffici comunali competenti non si vorrebbe far cadere nel vuoto. Intanto dall’amministrazione viene fatto sapere che, in realtà, un progetto denominato “Street-Art Bene Comune” era stato già stilato oltre un anno fa, con un apposito sportello online al quale presentare le istanze per disegnare dei murales. Ma la scossa del Tar vorrebbe essere utilizzata dal Comune anche per approvare un regolamento definitivo per stabilire dei principi univoci così come richiesto dal tribunale e si proverà già nei prossimi giorni a portare a termine questo traguardo.
Intanto sulla pagina Facebook del Comitato che difende Ugo Russo è comparsa anche una maglietta con la scritta “Verità e Giustizia per Ugo Russo”. Probabilmente sarà avviato un piccolo merchandising per sostenere le spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato o per pagare la rimozione dell’opera.