Vittime dell’inquinamento, Sos di monsignor Di Donna al Papa

Monsignor Antonio Di Donna
Monsignor Antonio Di Donna
di Enrico Ferrigno
Martedì 14 Maggio 2019, 11:55 - Ultimo agg. 12:01
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«Bisogna istituire giornata da dedicare alle vittime innocenti dell’inquinamento ambientale». Ad inoltrare  direttamente la richiesta a Papa Francesco è stato  monsignor Antonio Di Donna. Il vescovo di Acerra da anni è in prima linea contro lo scempio ambientale della Terra dei fuochi e l’alta mortalità per malattie tumorali che si registra tra gli abitanti dell’hinterland napoletano e casertano. «Un’operazione verità sui dati scientifici è ineludibile e va coordinata da un ente scientifico terzo e indipendente. È troppo semplicistico attribuire tutto agli stili di vita», spiega monsignor Di Donna durante la sessione sul tema salute e ambiente del convegno Cei di Caserta. Per il prelato: «Le patologie correlate all’ambiente sono più gravi del problema del lavoro perché è in gioco la stessa vita delle persone, ma l’emergenza ambientale  è nazionale e circoscriverla ai territori campani è semplicemente menzognero». 

Di qui gli strali di monsignor Di Donna contro il regionalismo: «Un rischio ulteriore per la frammentazione e la mancanza di una visione di insieme in cui sarà più difficile affrontare le problematiche delle varie terre dei fuochi italiane, dalla Pianura Padana alla Sicilia”. Il vescovo ha esortato i cittadini a diventare sentinelle del territorio e ha chiesto una moratoria per la apertura di nuove attività impattanti sull’ambiente per quei territori dove la sommatoria degli impatti ambientali già presenti è già elevatissima. E ai vescovi ha detto: “Facciano di più: la tutela ambientale e della salute non è una fisima di qualcuno. L’educazione ambiente e alla bellezza della Natura vanno inserite nel catechismo».
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