Universiadi, accordo sul commissario: verso la nomina il prefetto Latella

Universiadi, accordo sul commissario: verso la nomina il prefetto Latella
di Fulvio Scarlata
Sabato 13 Gennaio 2018, 08:44 - Ultimo agg. 12:23
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È Luisa Latella il nome del prefetto in procinto di diventare commissario per le Universiadi. La scelta è nata da una convergenza tra il ministro dell'Interno Marco Minniti con il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, con il placet del presidente del Coni Giovanni Malagò. Ora si aspetta solo il decreto con la nomina ufficiale per riguadagnare tempo. Perché i ritardi incombono come un incubo su Napoli 2019, a poco più di quattordici mesi dalla data prefissata per aver definito tutti gli aspetti della manifestazione, dagli impianti all'accoglienza, dall'alloggiamento di quindicimila persone tra atleti e accompagnatori alla sicurezza fino a tutte le questioni organizzative.
L'ultimo atto importante dell'Aru, l'agenzia regionale per le Universiadi, è stato il bando per fittare navi da crociera e navi passeggeri per ospitare gran parte degli atleti. La gara si è conclusa a fine novembre, il primo dicembre sono state aperte le buste in cui c'erano, a differenza del primo bando, effettivamente delle offerte. «La commissione è al lavoro per assegnare l'appalto - dice Raimondo Pasquino, presidente dell'Aru - Al commissario consegneremo un lavoro già avviato». Come già fatto per gli impianti. Il tempo, però, trascorre. E la preoccupazione per i ritardi per arrivare in tempo, ad aprile 2019, con tutto pronto cresce esponenzialmente.

 

Ora il compito di imprimere una velocizzazione a tutti gli aspetti che riguardano le Universiadi dovrebbe cadere su Luisa Latella. Prefetto di Catanzaro, incarico che dovrà lasciare per occuparsi a tempo pieno e senza altri compensi di Napoli 2019, il funzionario di governo vanta una lunga carriera svolta quasi interamente in Calabria (fuori dalla regione è stata commissario prefettizio a Palermo ed Acerra e prefetto a Foggia) prevalentemente con incarichi operativi sul territorio, dalla ricostruzione dell'abitato di Cardeto al coordinamento dei controlli antimafia nei cantieri per la realizzazione delle opere del Programma Calabria a commissario straordinario per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
La decisione di nominare un commissario per Napoli 2019 è stata inserita nell'ultima Finanziaria approvata a fine anno. Ora si aspetta la nomina ufficiale, poi Latella avrà trenta giorni per calarsi nella realtà napoletana, comprendere tutto quello che serve per organizzare le Universiadi, stilare un cronoprogramma. Successivamente si deve convocare una conferenza di servizio presso la Presidenza del Consiglio alla quale «partecipano tutti i rappresentanti delle amministrazioni dello Stato e degli altri enti tenuti ad adottare atti di intesa o di concerto, nonché a rilasciare pareri, autorizzazioni, concessioni, approvazioni e nulla osta previsti dalle leggi statali e regionali». È anche la sede in cui ottenere la valutazione di impatto ambientale per le opere da realizzazione in relazione agli impianti. I tempi per approvare tutto sono dimezzati. Alla conclusione della conferenza di servizi, il commissario approva il piano degli interventi con proprio decreto. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale il piano diventa operativo e qualunque controversia viene risolta dal commissario stesso in tempi rapidi.
Perfino in via teorica, anche se non ci sono intoppi, significa che prima di marzo non sarà ancora operativo il piano per assicurare la riuscita delle Universiadi. E dopo resterà poco più di un anno per recuperare i ritardi. L'attenzione di tutti è concentrata sugli impianti sportivi da dover ristrutturare o su cui operare il restyling. In realtà, come ha spiegato a novembre Dusan Hamar, chairman della commissione medica della Fisu, la federazione internazionale degli sport universitari, uno dei primi «ispettori» inviati per verificare lo stato delle opere a Napoli, bastano pochi mesi per intervenire sugli impianti perché non bisogna costruire nulla ex novo. Il problema è organizzare tutto il resto: individuare gli alloggi con standard olimpici per quanto riguarda il cibo, garantire la sicurezza in un'epoca di terrorismo internazionale, pensare all'accoglienza di atleti, accompagnatori ma anche giornalisti e media di tutto il mondo, oltre che dirigenti delle federazioni provenienti da 170 Paesi, garantire standard internazionali nella rilevazione dei risultati ottenuti dagli atleti. Un lavoro enorme, in cui gli organizzatori italiani, secondo l'indicazione della Fisu, saranno affiancati dalla Epic, l'agenzia americana di Atlanta specializzata in grandi eventi sportivi che vanta l'organizzazione di dodici olimpiadi, tre paralimpiadi, tre candidature olimpiche, due coppe del mondo di calcio, due giochi panamericani, due Special Olympics, giochi asiatici e, tra l'altro, le ultime due Universiadi, quella di Kazan nel 2013 e quella di Gwangju nel 2015.
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