Universiadi, si fermano tutti gli appalti in attesa della nomina del commissario

Universiadi, si fermano tutti gli appalti in attesa della nomina del commissario
di Fulvio Scarlata
Martedì 12 Dicembre 2017, 08:36 - Ultimo agg. 13 Dicembre, 07:04
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Tutto fermo in attesa della nomina del commissario: si arriva al paradosso, per Napoli 2019. Perché l'agenzia regionale per le Universiadi ha di fatto concluso la progettazione esecutiva per la gran parte degli impianti sportivi che bisogna ristrutturare ma preferisce non avviare gli appalti a un mese dall'arrivo del prefetto che dovrà occuparsi della manifestazione sportiva. Intanto la Federazione internazionale degli sport universitari ha sottolineato un ritardo: quello per l'assunzione, a tempo determinato, di 150 dirigenti che dovrebbero organizzare l'evento. Anche in questo caso, però, si teme che passando alle nomine si creerebbe un caso visto che a gennaio la questione diventa di competenza di un'altra autorità.
A Roma si lavora per individuare il prefetto a cui affidare, a tempo pieno e senza alcuna retribuzione, l'organizzazione delle Universiadi. Dopo aver cestinato l'opzione di Francesco Paolo Tronca, prefetto durante il periodo dell'Expo di Milano (l'evento preso a modello per Napoli 2019) perché ormai nominato presidente della fondazione Beic, la biblioteca europea di informazione e cultura, e dunque non disponibile full time, sembra tramontata anche l'ipotesi di Ugo Taucer, viceprefetto a Milano e Roma proprio con Tronca, che dovrebbe essere promosso per avere l'incarico per i giochi degli universitari. L'ultimo nome su cui si lavora è quello di Giovanni Bruno, ex prefetto di Vibo Valentia poi nominato alla guida del dipartimento dei Vigili del Fuoco e, appena il mese scorso, alla Prefettura di Viterbo.
A Napoli, invece, si vive un paradosso. Perché l'Aru, l'agenzia regionale per le Universiadi guidata da Raimondo Pasquino, ha completato la progettazione esecutiva per gli impianti sportivi più importanti su cui si deve intervenire. Si è, perciò, pronti per andare alla gara d'appalto per esempio per il Collana, con gli interventi su piscina, campo e pista di atletica. O per gli interventi per il San Paolo, con il rifacimento della pista di atletica e gli interventi per spogliatoi. Tuttavia è tutto fermo. Per ragioni di opportunità politica.

 

L'istituzione del commissario per Napoli 2019, infatti, è inserita in un emendamento alla legge di Stabilità già approvato nella commissione Bilancio del Senato. Entro fine anno la Finanziaria deve essere approvata, teoricamente per metà gennaio il commissario verrà nominato ufficialmente. Avviare una serie di appalti in questo momento significa generare il sospetto di un'accelerazione arbitraria dell'iter burocratico. Facile immaginare quante accuse potrebbero volare, in un periodo di campagna elettorale, se Regione e Aru volessero andare avanti con i lavori.
Così si preferisce aspettare che si insedi il prefetto. Anche perché chi sarà chiamato a gestire le Universiadi può contare su procedure semplificate non solo nel bandire gli appalti ma anche nel dirimere probabili controversie dopo l'assegnazione dei lavori, potendo contare sul lavoro di preparazione e di supervisione delle gare per i lavori dell'autorità anticorruzione, visto che Raffaele Cantone farà parte della cabina di regia per Napoli 2019 e potrà sovrintendere direttamente ogni atto legato alla manifestazione sportiva.
Dopo tante polemiche sui ritardi, su uno c'è effettivamente una reprimenda da parte della Fisu, la federazione internazionale degli sport universitari. Stando alle tabelle di marcia dell'organismo che sovrintende ai giochi degli universitari, infatti, per le Universiadi dovevano già essere stati assunti, a tempo determinato, 150 dirigenti. «Nello statuto dell'Aru - spiega Raimondo Pasquino - era previsto che questi dirigenti dovevano essere reclutati dalla Regione. Il fatto è che nessuno lascia il suo lavoro, senza neanche incentivi economici, per dedicarsi a questo evento». Dopo che è stato modificato lo statuto dell'agenzia per le Universiadi, autorizzando le assunzioni anche al di fuori della struttura di Palazzo Santa Lucia, tutto si è bloccato di nuovo: anche in questo caso eventuali selezioni sarebbero mal interpretate. Si preferisce, perciò, lasciare il compito al futuro commissario, garantendo trasparenza e rapidità nelle nomine. Anche a costo di perdere un altro mese di tempo.
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