Usura, blitz nel Napoletano: scacco a un'organizzazione criminale, 8 arresti (anche in Spagna)

Usura, blitz nel Napoletano: scacco a un'organizzazione criminale, 8 arresti (anche in Spagna)
Mercoledì 2 Dicembre 2020, 07:26 - Ultimo agg. 15:25
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I militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione in mattinata a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 indagati (3 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) poiché gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere, usura, estorsione e detenzione illegale di armi da fuoco, reati aggravati dalle modalità mafiose.

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L’indagine, condotta dal citato Nucleo Investigativo e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, è stata avviata a seguito dell’omicidio di Vincenzo Mariniello, alias “o’ cammurristiello”,  capo dell’omonimo clan, operante in Acerra e comuni limitrofi, avvenuto ad Acerra il 17 febbraio 2019, i cui autori ad oggi non sono stati individuati.

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Nel corso delle investigazioni: sono stati identificati il vertice e i collaboratori di un gruppo criminale dedito principalmente all’usura, nonché alcune delle vittime di usura/estorsione, tra cui due artigiani.

Inoltre, è stato accertato il tasso usuraio applicato dal sodalizio, che variava dall’8% al 120% mensile; è emerso che lo stesso Vincenzo Mariniello era stato fruitore di un prestito da parte di uno suo sodale, arrestato con l’operazione odierna, a seguito del quale ne sarebbero derivate frizioni interne al clan;si è documentato che il suocero del citato capo clan e un esponente di spicco del clan Di Buono di Acerra avevano la disponibilità di due pistole.

Gli arresti poi sono saliti a 8. Nel corso della giornatasono stati arrestati in Spagna, con precisione sull'isola di Tenerife, tramite Scip e con il supporto dell'Unitá F.A.S.T. (Fugitive Active Serching Team) della polizia spagnola, altre tre persone. A finire in manette sono il promotore dell'associazione per delinquere e due suoi parenti, rispettivamente Vincenzo Buonaiuto (classe '76); Leopoldo Lara (classe '97) e Teresa Di Buono (classe '90). I tre per il momento sono in stato di arresto in Spagna in attesa delle decisioni del giudice e si vanno ad aggiungere ai cinque per i quali erano già scattate le manette in Italia: Antonio Cannavacciuolo (classe '92); Igino Caporale (classe '63); Carmela Mariniello (classe '52); Pasquale Di Buono (classe '89) e Benito Giuseppe Soriano (classe 1939). Tutti gli otto arrestati sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere, usura, estorsione e detenzione illegale di armi da fuoco, reati aggravati dalle modalità mafiose. 

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