Vaccini, in Campania 100mila dosi in più: il commissario dimezza il deficit

Vaccini, in Campania 100mila dosi in più: il commissario dimezza il deficit
di Ettore Mautone
Giovedì 6 Maggio 2021, 23:31 - Ultimo agg. 7 Maggio, 19:02
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Sono oltre 200 mila le dosi di Pfizer (209.430) consegnate il 5 maggio in Campania e saliranno oltre la soglia delle 215mila con i nuovi arrivi programmati per il 12 maggio; fiale che vanno ad aggiungersi alle decine di migliaia di Astra Zeneca (la nuova consegna è in programma a metà maggio) e a quelle di Moderna e Johnson & Johnson che, pur più contenute, fanno numero e contribuiscono a riempiere i frigoriferi delle Asl. Quantitativi in crescita che, nel corso del mese di maggio, di settimana in settimana, assorbiranno finiranno per assorbire il 50 per cento delle poco più di 200 mila dosi che mancano all’appello nelle assegnazioni dei primi mesi, quando la Campania è stata penalizzata nel riparto delle fiale alle regioni. Una decurtazione motivata dalla minore numerosità delle categorie prioritarie (personale sanitario e anziani) da vaccinare ma che ora che si è passati alla vaccinazione di massa non ha più ragione d’essere. Un riequilibrio - quello assicurato dal commissario nazionale Paolo Figliolo - che finalmente accoglie la reiterata richiesta, avanzata anche con toni accesi, nelle scorse settimane dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca

Del resto la Campania ha dimostrato di utilizzare in maniera efficiente i sieri che le vengono consegnati: nell’ultima indagine di Gimbe relativa alla settimana dal 22 al 29 aprile, la regione è annoverata al quarto posto (dopo Lombardia, Calabria e Basilicata) nel gruppo delle nove virtuose che hanno centrato i target di somministrazioni quotidiane fissate dal commissario straordinario Paolo Figliuolo facendo molto meglio di territori come il Piemonte, il Veneto, il Lazio e la Toscana invece finite in coda. Non può dirsi lo stesso per quanto riguarda gli over 80 che vedono un ciclo completo definito in Campania solo per il 62,9 per cento della popolazione di questa fascia di età a cui va aggiunto il 15,6 per cento che ha ricevuto solo la prima dose. Il totale evidentemente raggiunge il 78 per cento in quanto una fetta consistente di circa 73 mila ottuagenari non si è mai fatta avanti per segnalare la propria volontà di porgere la spalla alla immunizzazione e dunque evitare di affrontare il virus a mani nude. Un problema che andrà affrontato seriamente agendo sulla leva dei medici di famiglia, gli unici che conoscono uno ad uno i propri assistititi e che magari per difficoltà di accesso sono rimasti al palo.

La Campania è invece ben posizionata, ai primi posti della classifica, per le punture praticate alla fascia di età che va dai 70 ai 79 anni (15 per cento ciclo completo e 50,9 prima dose) e lo stesso accade per la popolazione over 60 con il valore più alto a livello nazionale per il ciclo completo (12,2 per cento) e un lusinghiero 44,3 per cento per la sola prima dose che nell’insieme la collocano al terzo posto dietro solo alle piccole regioni a statuto speciale Trento e Bolzano e alla Valle D’Aosta.

Non sembra essere un problema per la Campania anche la ripresa delle vaccinazioni del corpo docente e del personale delle scuole, una categoria che, al netto delle adesioni sul totale della platea, è pressoché completata. Alle ore 7 del 6 maggio la Campania annovera 1.413.463 prime dosi somministrate e 531.840 richiami vaccinali che hanno completato il ciclo di due punture. Sono invece in totale 1.791.516 le adesioni registrate di cui 37.242 appartenenti alle forze dell’ordine, 160.742 unità di personale scolastico e 253.811 anziani che hanno superato la soglia degli 80 anni e che hanno alzato la mano per vaccinarsi. 

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Uno scenario in cui ieri è stato registrato un vero e proprio record di vaccinazioni contate in 24 ore, dalle 17 di mercoledì alle 17 di ieri con un balzo fortissimo rispetto alle 40 mila del giorno precedente. A ieri il 24,9 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose e il 9,49 per cento è stato completamente vaccinato. Un ombrello sempre più ampio che spinge la Regione a programmare con un’apposita ordinanza (n.17 pubblicata ieri) le misure di accompagnamento alla ripresa delle attività economiche, culturali e sociali in applicazione delle linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni. Previste regole di prevenzione, proporzionate alla situazione di difficoltà, misure per assicurare l’accoglienza e la promozione in sicurezza dei diversi servizi, turistici, alberghieri, wedding, trasporti, spettacoli etc. anche attraverso facilitazioni all’accesso dei servizi o deroghe alle misure di sicurezza per cittadini in possesso del certificato vaccinale o Smart-card. Regole nuove anche per le Rsa (Residenze per anziani) dove saranno consentiti gli accessi, nel rispetto delle misure di sicurezza (mascherina, igienizzazione delle mani e degli oggetti) ai visitatori che abbiano completato la vaccinazione con altre misure tese a favorire, nella massima sicurezza possibile, gli accessi di familiari e visitatori e le uscite programmate degli ospiti vaccinati. 

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