Vaccini in Campania, dosi finite:
per 2 giorni stop ai centri vaccinali

Vaccini in Campania, dosi finite: per 2 giorni stop ai centri vaccinali
di Ettore Mautone
Sabato 8 Maggio 2021, 23:49 - Ultimo agg. 10 Maggio, 07:15
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Dopo una strenua corsa, che in Campania ha toccato anche punte di 70mila inoculazioni in 24 ore (sfiorando le 13mila a Napoli), la macchina vaccinale regionale è ora costretta a rallentare. Una frenata che riguarda in particolare Napoli dove la spia della benzina, in questo caso rappresentata dalle scorte delle dosi di Pfizer, inizia a lampeggiare. A risentirne è la programmazione fino al prossimo mercoledì quando saranno consegnate le nuove scatole del farmaco più gettonato. A Napoli intanto i grandi hub della Mostra D’Oltremare e di Capodichino - che da soli assorbono circa 8mila somministrazioni al giorno - da domani e fino a mercoledì, resteranno chiusi. Pfizer è infatti agli sgoccioli. Nell’ultimo arrivo del 5 maggio in Campania sono arrivate 179 scatole di Pfizer equivalenti a 209.430 dosi di cui 37.440 a Napoli. Il 12 maggio ne arriveranno altre 184 scatole equivalenti a 215.280 dosi (circa 6mila in più) che faranno salire le scorte anche nei frigoriferi della Asl Napoli 1. 


Oggi intanto a Napoli tutti gli hub resteranno aperti e anche il truck mobile resta per un altro giorno a presidio del quartiere Ponticelli, ma solo grazie a una serie di prestiti organizzati dall’Unità di Crisi attingendo alle risorse di altre Asl. Un riequilibrio servito a garantire l’apertura della maggior parte degli hub in Regione. Da lunedì per tre giorni lavoreranno dunque solo il punto vaccinale del Museo Madre, della Fagianeria a Capodimonte e della Stazione Marittima. 
 

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Correre per poi doversi fermare è una strategia incomprensibile se non inserita nella partita che vede contrapposta la Regione alla struttura commissariale nazionale che mira al recupero immediato di circa 200mila dosi negate alla Campania nella fase iniziale della campagna vaccinale. Una penalizzazione risalente al periodo in cui le assegnazioni non seguivano la quota di popolazione da vaccinare ma la numerosità delle categorie prioritarie (la Campania ha un minor numero di operatori sanitari e di anziani rispetto al resto d’Italia). La Campania ha ampiamente dimostrato di poter centrare il target fissato del commissario nazionale di 49.200 dosi somministrate al giorno ma ora servono i vaccini per consolidare il risultato raggiunto.

Al momento a Napoli nei frigoriferi dei punti vaccinali di minori dimensioni sono rimaste le dosi di Astrazeneca su cui l’Asl Napoli 1 prosegue con il ciclo già programmato di punture fino al 19 maggio quando è prevista la nuova consegna. Ieri in Campania sono arrivate 39mila dosi di Moderna e 20mila dosi di Johnson. Queste ultime attualmente vengono usate nei penitenziari e sulle isole. 

Sul fronte anziani intanto, dopo l’ordinanza del presidente della Regione numero 17 del 6 maggio scorso, relativa alle disposizioni per la ripresa in sicurezza delle attività economiche, culturali e sociali, si è creata una perniciosa ambiguità. In tanti, tra i parenti degli ospiti delle Rsa, si sono presentati già ieri alle direzioni sanitarie pensando di avere libero accesso in base alle nuove disposizioni regionali. In realtà quelle diramate da De Luca sono solo linee di indirizzo per predisporre l’accesso alle strutture, nel rispetto delle misure di sicurezza fondamentali (obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, frequente igienizzazione delle mani e degli oggetti) e ai soli visitatori che comprovino di aver completato la vaccinazione. Mancavano insomma linee guida operative. Queste sono state diramate proprio ieri dal ministero della Salute.

«C’è l’ordinanza di de Luca e ora dettate dal ministero anche le modalità operative - avverte Nicola Galdiero, rappresentante legale dell’associazione di categoria Anaste tra le più rappresentative delle Rsa - si tratta di norme che coincidono con quanto ipotizzato dal nostro comitato scientifico. Apprezziamo anche l’articolo che autorizza i direttori sanitari ad adottare misure più restrittive laddove ritenute necessarie. Ci saranno i primi giorni di rodaggio, bisogna addestrate il personale, attrezzate gli spazi, informare i familiari ma sicuramente superati i primi periodi sapremo organizzarci al meglio per un ritorno alla socialità in sicurezza dei nostri anziani e dei loro parenti che da novembre sono costretti a incontri attraverso una barriera di plexiglass». Una circolare, quella del ministero, che dovrebbe spegnere anche le manifestazioni di protesta programmate per oggi dai Comitati dei familiari degli ospiti delle Rsa a Napoli e in altre città italiane.

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