Vaccini Covid a Napoli, dosi Pfizer ai pazienti fragili nella Mostra d'Oltremare: nessuno si tira indietro

Vaccini Covid a Napoli, dosi Pfizer ai pazienti fragili nella Mostra d'Oltremare: nessuno si tira indietro
di Mattia Bufi
Domenica 21 Marzo 2021, 10:00 - Ultimo agg. 12:11
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Coraggio, determinazione e la convinzione che vaccinarsi rappresenti una potente arma per contrastare il Covid-19. Sono questi i sentimenti comuni alla Mostra d'Oltremare nel primo giorno di somministrazione della dose di vaccino Pfizer ai cosiddetti soggetti fragili. Non si sono verificati momenti di caos e non si è assistito a quelle lunghe e interminabili file viste nei giorni scorsi. Tutto è stato organizzato al meglio con la grande soddisfazione di pazienti e medici e praticamente nessuna defezione. Ecco alcune testimonianze.

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Antonio Garzillo 64 anni, affetto da poliomielite: «Per me aver fatto il vaccino rappresenta uno step obbligatorio e doveroso che quantomeno mi darà un minimo di serenità. Ma, al tempo stesso, penso fermamente che sarà comunque indispensabile mantenere tutte le precauzioni che sin dall'inizio di questa pandemia ci sono state raccomandate dai medici. Distanziamento sociale, utilizzo della mascherina e un'accurata igiene delle mani, restano fondamentali per sconfiggere il virus. Per quanto concerne l'organizzazione devo dire che è stato tutto perfetto. L'unica cosa che non riesco a capire è perché nonostante avessero comunicato che gli accompagnatori di noi cosiddetti soggetti fragilipotessero anche loro essere vaccinati in seguito a regolare prenotazione, alla persona con cui sono venuto qui è stato detto che non poteva ricevere la dose vaccinale». Giuseppe Zaccaro, 74 anni, diabetico: «Sconfitta l'ansia iniziale ricevere la prima dose di Pfizer per me vuol dire libertà. La Regione ha dichiarato che per noi vaccinati sarà disponibile una tessera che ci consentirà gli spostamenti tra regioni. Per me è una grande notizia perché ho una figlia che vive a Vigevano e non vedo l'ora di andarla a trovare. Organizzazione ottima, in un'ora ho sbrigato la pratica». Concetta Marasco, 49 anni, in passato ha ricevuto un trapianto di rene: «Sono venuta qui con grande convinzione, nessuna paura perché nella vita si corrono sempre dei rischi e io ne so qualcosa. Il vaccino mi darà una maggiore sicurezza e serenità d'animo». Concetta è accompagnata da sua figlia Federica Pesce, 21 anni, anche lei affetta da patologia a rene: «Ho fatto il vaccino per me stessa ma anche e soprattutto per tutelare mia mamma e mia nonne che sono le persone con cui vivo». Andrea Fresini è una ragazzo di 33 anni con la sindrome di Down: «Il vaccino non mi fa nessuna paura, per me vuol dire libertà e speranza. Quella speranza che tutto ciò finisca presto». Anna De Francesco, 65 anni, soffre di diabete: «Sono qui per riprendermi la mia libertà, perché sono stata molto severa con me stessa e ligia alle regole per il mio bene e per il bene di tutti.

Purtroppo tre settimane fa mio fratello se n'è andato a causa del Covid e questo mi fa credere ancora di più nel vaccino». 

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