Isole Covid free e ripresa del turismo nazionale e internazionale. Ma chi «trasporta» i turisti se il personale marittimo e aereo non può vaccinarsi? Scoppia la polemica nel mondo dei marittimi e parte proprio da Torre del Greco, secondo comparto italiano per numero di iscritti dopo quello di Genova. Sono circa 40mila i lavoratori del mare della Campania, tra stabili e precari, ma da giorni non riescono a registrarsi sulle piattaforme regionali, nonostante negli ultimi mesi sia stata appurata l'urgenza dell'immunizzazione della categoria.
Questo perché i marittimi sono assistiti dal Sasn (Assistenza sanitaria al personale navigante) del ministero della Salute e non sono riconosciuti dalle aziende sanitarie locali che si occupano delle campagne vaccinali. La «bomba» della protesta è scoppiata soprattutto dopo il via alle adesioni per la campagna over 50, fascia d'età a cui appartengono moltissimi marittimi in tutta Italia. Migliaia di lavoratori hanno provato ad aderire, ma le loro richieste sono state rigettate dalle piattaforme. «Abbiamo avuto centinaia di segnalazioni - dice Vincenzo Accardo, presidente di Marittimi per il futuro - di marittimi che non sono stati riconosciuti. Come al solito la nostra è una categoria fantasma, eppure non abbiamo mai smesso di lavorare. Stanno promuovendo il turismo nelle isole del Golfo di Napoli, ma peccato che traghetti e aliscafi siano condotti da noi marittimi. Se non siamo vaccinati, come ci vanno i turisti nelle isole: a nuoto?». «Il lavoro del marittimo - interviene Almerico Romano, responsabile nazionale dipartimento mare Ugl - è ad alto rischio contagio per i contatti con migliaia di persone.
Nella serata di ieri, dopo diverse sollecitazioni da parte dei sindacati Filt Cigil, Fit Cisl Marittimi, Fasta Confsal, Anpac Piloti, Usb Trasporti è arrivata una risposta dall'Usmaf-Sasn del ministero della Salute a firma del direttore generale Giovanni Rezza. Nella nota si chiarisce di aver sollecitato il ministro sull'urgenza di vaccinare il personale aeronavigante, che il quale si sarebbe optato per monodose Johnson & Johnson. «È ipotizzabile che il Sasn - si legge inoltre nella nota- qualora impossibilitato a fornire la dovuta assistenza sanitaria ad alcuni assistiti, possa provvedere a garantirla mediante specifici accordi con i vari enti del servizio sanitario a livello locale. In questo modo la copertura del servizio resta sempre a carico del Sasn anche quando il personale navigante viene assistito dal Ssn».
Infine, nella prospettiva di digitalizzare ulteriormente i percorsi assistenziali, gli uffici del Sasn stanno lavorando di concerto con il Mef e la Sogei, nonché con i colleghi dei sistemi informativi del ministero della Salute, per consentire l'accesso e l'utilizzo corretto del Fascicolo Sanitario Elettronico da parte dei naviganti e degli operatori sanitari degli ambulatori Sasn.