Vaccini Covid in Campania, la protesta degli albergatori «Subito dosi a tutti o perderemo l'estate»

Vaccini Covid in Campania, la protesta degli albergatori «Subito dosi a tutti o perderemo l'estate»
di Gennaro Di Biase
Giovedì 15 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo agg. 18:48
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Napoli perde appeal per i turisti: la ripartenza si annuncia lenta e più difficile che altrove. Secondo alcuni tra i principali nomi della ricezione partenopea, è alle porte una nuova estate senza turismo internazionale. L'esodo dei vacanzieri riguarderà in particolare gli statunitensi, le cui prenotazioni si stanno spostando verso Paesi «che hanno fatto maggiori passi in avanti sul piano vaccinale, come Grecia, Malta e Spagna». Gran parte degli 80 milioni dell'indotto estivo generato dagli hotel nel pre-Covid è dunque a rischio, secondo Federalberghi, che lancia la proposta di «vaccinare i circa 1500 dipendenti di hotel a Napoli». 

Sono migliaia i vacanzieri internazionali che stanno scegliendo altre mete. «Apriremo il primo giugno - esordisce Sergio Maione, amministratore delegato dell'Hotel Vesuvio - ma le nostre speranze sul mercato estero sono ridotte. Gli statunitensi, che costituiscono solitamente il 40% della nostra clientela, di certo non verranno in Italia. Andranno in Grecia. Il motivo? Siamo in alto mare con la campagna vaccinale. Le cose andavano programmate con maggiore anticipo. La colpa è principalmente del governo Conte, che si è mosso con grande ritardo. Draghi sta provando a recuperare terreno, ma non è facile. Sarà un'estate molto difficile: conteremo sul mercato interno e su quello europeo, in parte. Il piano vaccinale per le isole è complesso: è più giusto che si vaccinino gli over 70. Se si vaccinassero le isole, le altre location turistiche d'Italia, città d'arte incluse, insorgerebbero». «L'idea di De Luca sulla vaccinazione di massa dei dipendenti di strutture delle isole e di luoghi turistici può essere vincente, ma va estesa anche alla città di Napoli - dice in proposito Salvatore Naldi, proprietario del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo - Ho tenuto i miei alberghi aperti sia per dare un segnale di ottimismo, sia per sostenere le mie risorse umane che hanno ricevuto le cig con un ritardo medio di 3 mesi.

La situazione è grave, in senso sanitario e non: si ripartirà con un flusso di occupazione lento e, se lo Stato ci darà solo caramelle come in passato, non saremo garantiti da nessuno nel sostenere costi fissi e capitale». 

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Antonio Izzo, presidente di Federalberghi, suggerisce di vaccinare il personale alberghiero: «Si tratterebbe di distribuire dosi a circa 1500 persone, un impegno importante ma non enorme, che porterebbe benefici a tutta la città. Non possiamo permettere che Grecia, Spagna o Malta continuino a sottrarci importanti quote di mercato, in particolare quello statunitense, perché sono riusciti ad organizzarsi meglio e più rapidamente. Napoli, ormai da alcuni anni, era diventata una destinazione turistica estiva, oltre a restare il centro di smistamento per gli arrivi in tutta la regione. Nel pre-Covid tra luglio e agosto si raggiungeva l'80% di occupazione camere: il turismo rappresenta circa il 13% del Pil regionale. L'estate è alle porte ed è indispensabile una campagna di comunicazione basata sulla Campania sicura». «In parallelo con la campagna vaccinale serve assunzione di responsabilità da parte di tutti gli esercenti, per far ripartire l'economia - aggiunge Adele Pignata, azionista degli Hotel Santa Lucia e Oriente - Solo attraverso controlli e rispetto delle regole, alcune attività potranno riaprire senza nuove chiusure immediate». 

C'è chi, come il Britannique, non ha «spento del tutto la macchina aziendale - spiega Costanzo Jannotti Pecci, amministratore unico del Gruppo Palazzo Caracciolo - grazie agli aperitivi, aperti ai soli ospiti in zona rossa. Ovviamente non basta a coprire le perdite, ma la risposta c'è stata. La domanda di vivere momenti di socialità in condizioni di sicurezza è alta e andrebbe colta, in strutture che, come il Britannique, hanno grandi spazi esterni. La Regione fa bene a dare attenzioni ai luoghi turistici essenziali per l'economia, anche se la questione è delicata e non può non tenere conto della priorità delle persone fragili. La continua incertezza sulla tempistica dei vaccini sta creando grossi danni. Mi aspetto una logica simile a quella che ha spinto il Governo ad accettare gli europei di calcio». 

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