Napoli, nel bosco di Capodimonte
un centro per le vaccinazioni

Napoli, nel bosco di Capodimonte un centro per le vaccinazioni
di Maria Pirro
Sabato 23 Gennaio 2021, 10:47
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Sarà il punto per le vaccinazioni più suggestivo: immerso nel verde, a due passi dal palazzo dei Borbone con vista sulla città. La Fagianeria del bosco di Capodimonte ospiterà una delle sedi Asl per la campagna anti-Covid estesa alla popolazione.


«Arginare il contagio nel più breve tempo possibile, con la vaccinazione di massa, non solo è necessario me è doveroso da parte di tutti. Ecco perché siamo lieti di contribuire a questa battaglia sanitaria», afferma soddisfatto il direttore Sylvain Bellenger che, assieme al manager dell'Asl, Ciro Verdoliva, ha individuato l'edificio di mille metri quadrati dopo un sopralluogo, rispondendo a una precisa richiesta del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ovvero rendere il più possibile capillari le operazioni. Difatti, altre strutture sono all'esame: almeno una nel centro storico e un'altra nell'area orientale, ed è previsto che sia utilizzato anche il padiglione 2 della Mostra d'Oltremare.


IL PATTO
«È necessario che in pochi mesi tutta Napoli possa ricevere la somministrazione del farmaco», spiega il direttore generale dell'Asl Verdoliva, che aggiunge: «A Capodimonte si sta già lavorando per l'allestimento in modo da preparare un centro che possa garantire la somministrazione di almeno 1.000 vaccini al giorno». Oggi la consegna delle chiavi dell'edificio. Quanto ai tempi, precisa il manager, dipendono dalle indicazioni e dalle scorte in arrivo da Roma. «Ma è una grande occasione per far sentire, proprio in un momento difficile, che la cultura e la storia della città di Napoli può essere protagonista anche per garantire salute». Bellenger ringrazia il direttore del Mattino, Federico Monga, «che è stato il primo a pensare al bosco di Capodimonte come luogo per la vaccinazione: il trattamento del Covid indica anche la civiltà ideale di domani».

E lancia un appello: «La profilassi è un'arma fondamentale per proteggerci dal virus che si aggiunge alle misure precauzionali già in uso, dalla mascherina al lavaggio frequente delle mani. Per questo, invito tutti a farlo. Il paesaggio in cui è immerso l'edificio della Fagianeria, con le praterie del Real Bosco, ci ricorderà che l'unica cosa da cui non dobbiamo aver paura di farci contagiare è l'arte e la bellezza, da sempre formidabili strumenti di cura dell'anima». E, per questo, il direttore del museo annuncia uno sconto sul biglietto per ogni immunizzato.

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Così, la campagna di prevenzione diventa una occasione per conoscere lo straordinario complesso di Capodimonte, a partire dal bosco voluto come riserva di caccia da Carlo di Borbone (1716-1788), che si estende a ridosso della reggia per circa 134 ettari e ha oltre 400 diverse specie vegetali. Tra i suoi viali, disegnati dall'architetto Ferdinando Sanfelice, sono disposti altri 16 edifici: residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti.
La struttura scelta è anche detta Casa dei fagiani forestieri perché destinata alla schiusa e al ricovero dei volatili cinesi e americani e dei pavoni prediletti per la caccia dai Borboni. E, con i suoi mille metri quadrati, oggi è il risultato del ripristino dell'originaria costruzione di cui era rimasto solo uno dei due corpi di fabbrica.


LA CAMPAGNA
È al via in questi giorni anche un'altra campagna, diventa «Amico» di Capodimonte, che chiede una sottoscrizione per far parte dell'associazione omonima istituita nel 2005 con l'obiettivo di promuovere, valorizzare e sostenere il patrimonio artistico di uno dei più prestigiosi musei. L'adesione dà diritto all'ingresso gratuito al museo, all'invito a tutte le iniziative, alle preview, a speciali visite guidate e a incontri di approfondimento.
A proposito dell'offerta culturale. Sono prorogate fino a domenica 11 aprile tutte le mostre in corso: «Luca Giordano, dalla Natura alla Pittura», «Napoli Napoli di lava, porcellana e musica», «Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli e Christiane Lohr». E, da lunedì scorso, c'è una nuova esposizione: «L'Ottocento e la pittura di storia: Francesco Jacovacci», a cura di Maria Tamajo Contarini per il ciclo «L'Opera si racconta». Al centro il dipinto di Francesco Jacovacci, «Michelangelo sul letto di morte di Vittoria Colonna» (1880), restaurato proprio grazie al sostegno degli «Amici di Capodimonte Ets».

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