Vaccini a Napoli, il manager Asl Verdoliva: «Caos alla Mostra d'Oltremare? Ci sono anche altri centri»

Vaccini a Napoli, il manager Asl Verdoliva: «Caos alla Mostra d'Oltremare? Ci sono anche altri centri»
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 10 Gennaio 2022, 11:03 - Ultimo agg. 14:45
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Direttore, oltre trecento persone in fila alle otto di una domenica mattina fredda e piovosa, siamo all'esterno della Mostra d'oltremare: un'altra giornata di passione per chi intende vaccinaresi, non crede che sia un controsenso pretendere che le persone si vaccinino per poi costringerle a file tanto faticose?
«Bisogna fare delle distinzioni, lo dico per un dovere di chiarezza che nutro nei confronti dei colleghi impegnati nella campagna vaccinale e dei cittadini che si rivolgono alla Asl Napoli uno. Partirei da una premessa, che suona anche un po' provocatoria: a protestare sono soprattutto quelli che oggi (gennaio del 2022) si accingono a fare la prima dose, nonostante abbiano avuto hub vaccinali sempre disponibili e semivuoti per tanti mesi». Eccolo il manager della principale azienda sanitaria cittadina Ciro Verdoliva, di fronte alle immagini delle file di vaccinandi alla Mostra d'Oltremare, fotografie che in queste ore sono state riprodotte da quotidiani nazionali e dai social network. Uno scenario segnato comunque da numeri alti, come appare evidente dalle migliaia di cittadini che si sono recati agli hub per la prima dose, evidentemente di fronte ai rischi delle varianti Delta e Omicron.

Al di là della sua premessa, resta la fila anche per chi si accinge a fare la terza dose e magari è anche un po' più in là con gli anni. Non crede che sia ingiusto costringere al freddo e all'umido tante persone a file chilometriche solo per attendere ai loro doveri civici?
«So che è un disagio che ha coinvolto tanti cittadini, ma cerchiamo di alleviarlo con il lavoro di tutti i giorni.

Mi limito a dare a due consigli ai napoletani che hanno il dovere di vaccinarsi».

Quali?
«Il primo è di non ammassarsi alla Mostra d'Oltremare. Il secondo è di consultare sul nostro sito, quello dell'asl Napoli uno, la tabella di orari e centri a disposizione, per evitare l'effetto imbuto di questi giorni. Abbiamo previsto, ad esempio, per mercoledì un giorno intero alla Mostra solo per i più piccoli, poi ci sono orari e servizi distribuiti su più livelli, mi riferisco ai centri pediatrici che sono di prossimità e che rappresentano un presidio sempre aperto per le famiglie. Capisco che andare tutti alla Mostra è un fatto istintivo, anche per la disponibilità di posti auto, ma è anche vero che qui non stiamo parlando una passeggiata».

Intanto, c'è chi chiede di tornare al modello precedente, quello dei primi mesi di pandemia, con le prenotazioni, che almeno garantiscono un deflusso sicuro dinanzi agli hub. Perché non tornare ad utilizzare il sistema delle prenotazioni?
«Perché, come accaduto in passato, mi ritroverei con cinquemila prenotati al giorno, dei quali però si presenta solo una parte, mentre gli altri, quelli che risultano assenti, vanno comunque riprotetti in altri giorni. Con la differenza, rispetto al passato, che oggi lavoriamo con due hub in meno (Capodichino e stazione marittima), che hanno svolto un ruolo decisivo nella prima fase della pandemia. Posso solo chiedere ai cittadini di fidarsi e avere pazienza. Consultare il nostro programma settimanale e valutare le opzioni distretti e farmacie. Per i fragili e i più anziani, lì dove non è possibile deambulare, ci sono carrozzolle disponibili per ovviare allo stress fisico».

Altro nodo riguarda lo stop agli ambulatoriali, possibile che solo sul nostro territorio si convive con l'incubo liste di attesa per interventi e accertamenti?
«Abbiamo disposto lo stop agli ambulatori ospedalieri, per poter recuperare le risorse umane. Purtroppo è il grande prezzo che paga il cittadino in uno scenario pandemico come questo, anche se siamo riusciti a garantire gli esami oncologici e ematologici».

Poi c'è la scuola, oggi si prevede caos, con centinaia, se non migliaia, di diserzioni con tanto di certificato medico, al netto dello sciopero degli alunni alle superiori. Non crede sia stato azzardato disporre la Dad al rientro dalle festività di Natale?
«Le dò qualche numero, sulla scorta dei dati più recenti, quelli relativi a ottobre del 2020 e novembre 2021: in quel periodo abbiamo ricevuto fino a 200 segnalazioni di positivi al giorno dalle scuole, parlo di alunni, docenti e personale scolastico. Per valutare l'impatto del virus sulle scuole bisogna attendere cosa accadrà nelle prime ore di questa mattina, lunedì 10, anche se abbiamo un vantaggio notevole: la chiusura delle scuole elementari e medie, che - salvo controindicazioni - ci assicura una notevole boccata di ossigeno rispetto a qualche mese fa». 

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