Vaccini, anziani in «tour» e prof rispediti a casa: tutti i buchi dell'Asl 3 Sud

Vaccini, anziani in «tour» e prof rispediti a casa: tutti i buchi dell'Asl 3 Sud
di Francesca Mari
Martedì 23 Marzo 2021, 08:42
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Errori di convocazione, vuoti di comunicazione e vaccinandi rimandati a casa per sbaglio. La campagna vaccinale dell'Asl Napoli 3 Sud procede non senza difficoltà, manifestando gap che scatenano le proteste degli utenti da più fronti e, talvolta, veri e propri disordini che richiedono l'intervento delle forze dell'ordine. È vero che l'Asl guidata dal direttore generale Gennaro Sosto comprende ben 57 comuni, da Nola alla penisola sorrentina, con un bacino di 1milione e 200mila utenti, che controlla l'area geograficamente più vasta e con il più alto numero di persone da vaccinare rispetto alle altre aziende regionali.

Ma è anche vero che in un'area così vasta i centri vaccinali attivati non bastano, sono pochi e distanti tra loro; spesso gli utenti sono costretti a trasferte ingestibili e si creano forti disservizi. Poi ci sono gli errori dei singoli centri locali che peggiorano la situazione. Ieri mattina, per esempio, nel centro vaccinale per il personale scolastico di Pomigliano d'Arco si è scatenato il caos perché una quindicina di operatori della scuola over 65, prima convocati, sono stati poi invitati a tornare a casa. Motivo? Il vaccino disponibile, quello AstraZeneca, secondo gli operatori non poteva essere somministrato a quella fascia d'età.

Alcuni sono andati via mentre altri, che erano a conoscenza della circolare ministeriale che ha esteso la somministrazione del vaccino anglo-svedese anche agli over 65, sono rimasti ed hanno preteso l'iniezione. Una leggerezza che arriva a pochi giorni di distanza dal mancato rilascio del certificato di vaccinazione ai prof i quali, dopo la notizia del blocco del lotto, sono andati nel panico perché non sapevano quale dose avessero ricevuto. Poi l'Asl ha rimediato mandando i certificati a tutti via mail.


LA PROTESTA
«Mia madre ha preteso il vaccino - racconta T.F. - perchè mi ha chiamato in lacrime e io le ho detto che avrei chiamato i carabinieri se non gliel'avessero somministrato. Così l'hanno fatto a lei e ad altre quattro persone rimaste, ma una decina, dopo aver atteso inutilmente, era già tornata a casa». «Abbiamo subito rimediato - ribatte Pierluigi Pecoraro, responsabile della campagna vaccinale del personale scolastico per l'Asl - e vaccinato le 5 persone over 65 che erano presenti. A volte si verificano dei disguidi, anche a causa dell'entità dei numeri, ma la direzione strategica è sempre attenta a migliorarsi in itinere, vagliando anche i singoli errori. Noi - dice Pecoraro - vogliamo tranquillizzare la popolazione: saranno vaccinati tutti. Il caso AstraZeneca è stato per noi un duro colpo che ci ha fatto registrare, dopo il blocco, una defezione del 35% in media, mentre prima viaggiavamo con una partecipazione al 92%. Stiamo cercando di tranquillizzare il mondo della scuola, anche attraverso i referenti Covid e i dirigenti scolastici, perché dobbiamo tornare a regime e finire le vaccinazioni entro luglio per aprire le scuole in sicurezza a settembre». Restano, però, in molti docenti i dubbi legati agli effetti di AstraAzeneca. Ieri è stata eseguita l'autopsia sul corpo di Sonia Battaglia, l'operatrice amministrativa dell'Itis Medi di San Giorgio morta per una trombosi dopo la somministrazione; si avranno informazioni nelle prossime ore. E da ieri è ricoverato al Cardarelli per una trombosi un suo collega, Aldo Puopolo, prof di informatica di 61 anni che aveva ricevuto il vaccino il 4 marzo. È fuori pericolo e i medici non si esprimono sul nesso di casualità col vaccino.


IL SUDOKU
Problemi con le vaccinazioni anche per gli anziani over 80. Molte lamentele, dopo quelle legate ai ritardi nella vaccinazione domiciliare, stanno arrivando ora in relazione alla programmazione del richiamo. Una coppia di coniugi anziani di Marigliano, per esempio, è stata convocata in separata sede: l'uno è dovuto andare al centro di Pollena Trocchia e l'altra a Pomigliano. Da Marigliano, dove pure è stato aperto un centro vaccinale, mandano i vecchietti a vaccinarsi a Pollena. A Torre del Greco, invece, alcuni over 80 quando agli inizi di marzo hanno ricevuto la prima dose si sono dovuti recare a Gragnano; in quella sede sono stati solo avvertiti che la seconda l'avrebbero ricevuta dopo 21 giorni, senza indicazione di luogo e ora. Imprecisioni che creano caos e apprensione tra gli anziani, che spesso non hanno mezzi per potersi spostare o possibilità di aggiornarsi tramite canali digitali. Senza indicazioni di ora e luogo c'è il rischio che, se non seguite, alcune fasce vadano allo sbaraglio. L'impressione, sempre più netta, è che la mancanza di una vera, fitta rete di centri vaccinali sul territorio sia un limite. «Per il richiamo - chiarisce Antonio Coppola, responsabile dell'Unità di crisi Asl Sud - devono tornare tutti nello stesso luogo e alla stessa ora della prima dose. Noi ce la mettiamo tutta, la nostra corsa è contro il virus che, spesso purtroppo, corre più veloce di noi».
 

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