Vaccini, prof e polemiche a Napoli: «A noi dosi meno efficaci»

Vaccini, prof e polemiche a Napoli: «A noi dosi meno efficaci»
di Melina Chiapparino
Domenica 28 Febbraio 2021, 09:56
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Il secondo giorno della campagna vaccinale anti Covid per il personale scolastico napoletano, ha confermato i ritmi serrati delle somministrazioni in corso. Le equipe del Covid Vaccine Center, allestito nella Mostra d'Oltremare, stanno inoculando il vaccino AstraZeneca con un tempo medio di 4 minuti a candidato. Su 2500 convocati, ieri sono stati vaccinati 2000 prof e tra questi, 78 persone hanno ricevuto il farmaco Pfizer su decisione del medico vaccinatore per le controindicazioni di AstraZeneca riguardo alcune patologie. Anche oggi la quota di prof convocati è 2500 con un totale, fin' ora, di 10000 vaccinati tra il personale scolastico che entro la prossima settimana completerà le prime dosi per i 16.029 registrati in piattaforma.

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LA POLEMICA
«Non ci danno il miglior vaccino possibile ma, considerando le circostanze, ci accontentiamo».

La riflessione di Mario De Simone, 52enne napoletano e prof di Diritto rispecchia una vera e propria frattura che ha diviso i lavoratori della scuola. Da una parte c'è chi sostiene sia preferibile AstraZeneca «perché essendo una formula tradizionale può essere considerato più affidabile» come ha sottolineato Concetta Erman, 59enne napoletana, professoressa di Scienze e Chimica. Dalla parte opposta invece, c'è chi, come Mario e sua moglie Roberta Cessari, maestra alla scuola dell'Infanzia, hanno aderito «per etica professionale e per stare più tranquilli ma con la consapevolezza di aver ricevuto un farmaco meno efficace del vaccino Pfizer». Polemiche a parte, la coppia di insegnanti che si era registrata lo stesso giorno in piattaforma e ieri si è ritrovata a condividere l'esperienza del vaccino, non ha potuto fare a meno di notare «l'organizzazione efficiente dei turni e della suddivisione del numero di prof all'ingresso che ha scongiurato file e attese».


LA DAD
Ora che sono a un passo dell'immunità, la preoccupazione dei prof riguarda la Didattica a distanza. «Siamo stati mandati allo sbaraglio a scuola con il rischio del Covid e adesso si torna alla Dad - racconta il prof di Diritto - questa alternanza danneggia i ragazzi ma di certo è preferibile rispetto alla modalità mista che stavamo impiegando con metà classe in presenza e l'altra parte dei ragazzi collegati». Un discorso a parte merita la scuola dell'Infanzia che, a differenza di tutti gli altri ordini, non ha quasi mai interrotto le lezioni in presenza. «Quest'anno le classi dell'Infanzia hanno registrato forti cali delle presenze dei bimbi e la comparsa delle varianti del Covid che sembra colpiscano anche i piccini sta spaventando i genitori» racconta Roberta che non si è mai fatta prendere dall'ansia ed ha continuato a lavorare con entusiasmo in attesa del vaccino. «Le maestre dell'infanzia sono a contatto con bimbi senza mascherina e non possono rispettare le distanze, per questo il vaccino è necessario» conclude Roberta.


IL FUTURO
Qualche prof sta già pensando a «come organizzare la Dad per non sfiduciare i ragazzi che stanno vivendo un momento storico particolare» spiega Luciano Pierro, prof di Musica che è riuscito a creare delle aule virtuali per fare teatro durante le videolezioni. Di certo, il vaccino «è una chance in più per far tornare alla normalità il mondo della scuola» aggiunge Luciano che suona la chitarra e il mandolino ma tra i docenti, l'immunità rappresenta anche la possibilità di «riabbracciare i propri figli» come spiega Concetta Erman che negli ultimi mesi ha dovuto rinunciare a incontrarli perché vivono in un altra città. «Probabilmente con il tempo e l'aumentare del numero di persone vaccinate potremo nuovamente prendere treni, viaggiare e avvicinarci a una specie di normalità» aggiunge Ornella De Cicco, 60enne maestra di scuola primaria e amica di Concetta.

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