Vaccini a Napoli, biglietti per la partita con la Juve in regalo e i «no vax» cambiano idea

Vaccini a Napoli, biglietti per la partita con la Juve in regalo e i «no vax» cambiano idea
di Susy Malafronte
Sabato 11 Settembre 2021, 08:00 - Ultimo agg. 17:21
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No vax convertiti nel nome della squadra del cuore. L'amore per il Napoli è più forte delle ideologie e scaccia via tutte le paure. E così sono decine, a Pompei, i ragazzi e gli adulti che stanno correndo a vaccinarsi in cambio del biglietto della partita Napoli-Juventus che si disputerà alle 18 di oggi allo stadio Maradona. L'iniziativa, tanto efficace quanto originale, è di don Luigi Merola che, per convincere a vaccinarsi i ragazzi della sua fondazione «A' Voce d'è creature» e i loro genitori, ha deciso di regalare loro l'ingresso ad un evento attesissimo. Nella giornata di ieri si contavano una trentina di adesioni, che certamente cresceranno fino al primo pomeriggio di oggi, quando poi sarà troppo tardi per raggiungere lo stadio. 

«Con l'avvio delle iscrizioni per il nuovo anno sociale racconta don Merola, presidente della fondazione - abbiamo scoperto che nessuno degli ultradodicenni interessati a partecipare alle nostre attività aveva ancora fatto il vaccino. E così pure i genitori. Allora abbiamo pensato a una iniziativa che potesse convincere tutti, anche quelli con idee no vax. E quale se non il Napoli? Qui - continua il sacerdote - il tifo per il Napoli è molto forte. Ci siamo chiesti: perché non regalare un biglietto a tutti i ragazzi e ai genitori che si faranno inoculare la prima dose anti Covid prima di sabato?». E la risposta è stata molto positiva. «Il 90 per cento dei ragazzi e dei genitori che abbiamo interpellato - racconta con un pizzico di orgoglio don Merola - hanno accettato l'invito. Un risultato strepitoso. A volte basta davvero poco per smuovere le acque». Il sacerdote però non ha fatto tutto da solo. Non avrebbe potuto farlo, considerato che la fondazione non nuota certo nell'oro, e può contare solo sui contributi di volontari e benefattori. È stato uno di loro, l'imprenditore della Nefrocenter Giovanni Lombardi, a rendersi disponibile ad acquistare i ticket: «Lo ringrazio di cuore, è stato prezioso», sottolinea il sacerdote, impegnato da decenni sul fronte della lotta alla camorra e adesso paladino della battaglia pro-vaccino: «I ragazzi devono capire che legalità è rispettare e proteggere se stessi e il prossimo, e vaccinarsi è importantissimo per ritornare alla normalità».

Un concetto che non è facile far passare, ma a volte davvero il fine giustifica i mezzi. Francesco ha 13 anni e da quando era piccolo sogna di vedere il Napoli allo stadio, ma le condizioni economiche della sua famiglia non glielo hanno mai permesso. «I miei genitori - racconta - erano contro il vaccino. Li ho convinti io perché l'amore per il Napoli batte 1 a 0 il no vax». Giuseppe, 16 anni, era contrario al vaccino perché tutta la sua famiglia lo è. «È vero - ammette azzardando il suo pronostico - ho fatto il vaccino solo per vedere il Napoli battere la Juventus e per esultare dallo stadio ai gol di Insigne e poter dire: io c'ero. Grazie don Luigi». 

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Il sacerdote anticamorra toglie dalla strada più di 400 ragazzi l'anno, portandoli nelle sedi di Pompei e Napoli, solo grazie alle donazioni dei benefattori. «Il bene è bene e il male è il male, non si accettano compromessi», dice don Luigi, fresco del premio internazionale Valore Coraggio. «Ai bambini spiego che la legalità può realizzarsi attraverso l'impegno quotidiano. Legalità è essere cittadini e impegnarsi giorno dopo giorno». Qualche mese fa il centro gestito da don Merola a Pompei è stato devastato da ignoti, ma lui non si ferma: «Continuerò a occuparmi di questi ragazzi, in particolare quelli che si sono allontanati dalla scuola. Sono oltre quaranta quelli che frequentavano la sede distaccata di Pompei, dove si tenevano lezioni di recupero scolastico, ma anche laboratori di informatica, musicali, danza e sport. Presto riapriremo». 

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