Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca avanza a carro armato sulle terze dosi chiedendo alle Asl di allargare subito il programma dei richiami passando dagli anziani ospiti nelle Rsa (già completato) e dai fragili e dal personale sanitario (in corso) ai docenti e impiegati di scuole e università. Richiami da completare già entro novembre. Intanto a Napoli cresce l'allarme sui giovanissimi non vaccinati: al Cotugno un 17enne è giunto l'altra sera in pronto soccorso con una grave polmonite da Sars-Cov-2. Ricoverato con ossigeno ad alti flussi in terapia sub intensiva dovrà essere sottoposto a cure con anticorpi monoclonali. Altri quattro pazienti, dai 28 ai 40 anni, anch'essi privi di scudo immunitario, sono intubati in rianimazione. A fronte del rischio di una nuova impennata epidemica, di cui già si avvertono le prime scosse nei bollettini giornalieri, si muove anche il ministero che per voce del sottosegretario alla Salute Andrea Costa annuncia l'imminente via libera dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) per accedere a un secondo richiamo per chi, nei mesi scorsi, abbia effettuato il vaccino monodose Johnson & Johnson. «L'intendimento - dice Costa - è indicare a tutti la somministrazione eterologa, ossia con vaccino a mRna, passati i 6 mesi dall'inoculazione o per chi vuole anche prima». La decisione Aifa dovrebbe arrivare entro oggi.
A tenere ferma la barra della navigazione è proprio il governatore della Campania che in anticipo sulle decisioni del ministero, nel corso della riunione convocata ieri a palazzo Santa Lucia con i manager di Asl e ospedali, ha dato mandato a tutti di programmare prioritariamente la vaccinazione con terza dose a tutto il personale scolastico e universitario che abbia superato il sesto mese dalla seconda somministrazione. Un piano straordinario di vaccinazione di massa che va portato a termine già entro il mese di novembre. «Con la terza dose - ha precisato De Luca - è stata già completata la vaccinazione per tutto il personale delle Rsa. Contestualmente al personale scolastico continueremo a vaccinare con la terza dose tutto il personale sanitario (al 37 per cento vaccinato con la terza puntura) e i pazienti fragili. Ma occorre - sottolinea De Luca - entro novembre richiamare alla vaccinazione chi lavora nelle scuole e nelle università». Un'accelerazione che parte dalla considerazione che il personale scolastico e delle università è stato vaccinato in blocco tra marzo e maggio e quindi già oltre la soglia dei sei mesi dall'ultima puntura. Proprio nelle scuole, inoltre, si concentra da un lato una quota di studenti del tutto priva di immunità (quelli con meno di 12 anni) dall'altro una platea di persone (dai 12 ai 19 anni) ad elevata interazione sociale e bassa copertura immunitaria (solo il 64,7% ha completato il ciclo vaccinale: cioè ci sono quais 180mial ragazzi senza vaccino!). Proprio i 18 enni, infine, un anno fa maturandi e quest'anno universitari, hanno praticato soprattutto il monodose Johnson & Johnson su cui ha acceso i riflettori anche il ministero.
«L'obiettivo - chiarisce De Luca - è garantire la piena tutela della popolazione scolastica dove insiste il maggior numero di non vaccinati dai 15 anni in giù, un pericoloso canale di contaminazione non solo per studenti e docenti ma anche per le famiglie. Il vaccino è l'unico strumento per non dover chiudere le scuole nei prossimi mesi». «Siamo pronti a partire - avverte il manager della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva - inizieremo da giovedì 4 novembre in tutti i centri vaccinali. Daremo la terza dose a tutto il personale scolastico e universitario che ha superato il sesto mese dalla seconda puntura». L'obiettivo, solo per Napoli, è di raggiungere in un mese 20mila somministrazioni. L'accesso è diretto e senza prenotazione. L'unico requisito è aver superato il sesto mese dalla seconda somministrazione.
Scuole chiuse fino a lunedì prossimo, divieto di assembramento nelle piazze a partire da venerdì, sospeso il mercato settimanale. Sono le misure nella ordinanza del sindaco di Cervinara (Avellino), Caterina Lengua, dopo che sono stati registrati 32 nuovi casi, di cui dieci tra ragazzi.