Vaccino ai bambini (5-11anni), dubbi e speranze dei genitori napoletani

Vaccino anti-Covid19
Vaccino anti-Covid19
di Emma Onorato
Mercoledì 1 Dicembre 2021, 20:42 - Ultimo agg. 2 Dicembre, 06:52
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Non si prospetta un inverno semplice, la quarta ondata desta non poche preoccupazioni anche a causa della nuova variante Omicron. Così si cerca di correre ai ripari, si punta sulla prevenzione, una prevenzione rivolta anche ai più piccoli. Al momento il vaccino anti-Covid Comirnaty (prodotto da Pfizer/BioNTech) è stato approvato solo dai 12 anni in su, ma l’obiettivo è quello di creare uno scudo protettivo contro il Covid-19 estendendo la campagna vaccinale anche per i bambini della fascia 5-11 anni. L’Ema ha già dato l’ok, ora si attende il via libera dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa.

In Italia - secondo i dati Istat - i bambini che rientrano in questa fascia di età sono quasi 4milioni e 250mila.  Ma cosa ne pensano i genitori che a breve dovranno scegliere se vaccinare i propri figli? Aleggia ancora qualche perplessità tra le voci delle mamme e dei papà, raccolte al Vomero - in via Luca Giordano - nei pressi della scuola elementare Luigi Vanvitelli. «Al momento ho molti dubbi, però vedremo cosa dicono. Da poco l'ho vaccinato contro l'influenza, ma se sarà necessario, e se siamo tranquilli, probabilmente sì, lo vaccinerò», commenta la madre di un bambino di 6 anni. Poi aggiunge: «Ho anche una figlia più grande di 16 anni, con lei non ho avuto dubbi, ma ripeto, con il piccolino preferisco aspettare ancora prima di decidere».

E ancora c'è chi esterna poca convinzione: «Ho tantissimi dubbi. Io sono vaccinata, ho fatto anche la terza dose ma per mio figlio ho ancora delle incertezze».  

Le somministrazioni potrebbero partire già dal 23 dicembre - una data non ufficiale ma solo indicativa espressa da Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente Css - ma qualche genitore risulta essere particolarmente titubante e ben propenso ad aspettare qualche mese in più prima di vaccinare il proprio bambino: «Penso di aspettare prima di vaccinarlo, mi prendo un po' di tempo, non credo che lo vaccinerò prima di gennaio o febbraio - e aggiunge - gli altri miei figli si sono già vaccinati ma con lui ho un po' di paura. Preferisco aspettare, non sono totalmente sicura, forse perché lo vedo piccolo», è quanto dichiara la madre di un bimbo di 10 anni che attende un confronto con il suo pediatra per sentirsi rassicurata e prendere una decisione più ponderata. Ma non è l'unica: «Dato che non ho le competenze per assumermi una responsabilità di questo tipo nei confronti di mio figlio, che è il bene più assoluto che una mamma possa avere, credo che mi affiderò al parere del mio pediatra di cui mi fido cecamente e sono sicura che mi seguirà in questa scelta», è il commento di un'altra madre che già si è già affidata al pediatra di famiglia per seguire le diverse fasi del ciclo vaccinale che hanno completato gli altri figli. E ancora «Io sono un si vax convinto, tutta la mia famiglia si è vaccinata - commenta un papà -. Mi affido agli Enti regolatori e al parere del mio pediatra». È opportuno ricordare che i benefici superano i rischi, è quanto espresso dall'Ema che si è basata sui dati disponibili: l'efficacia del vaccino è stata calcolata in quasi 2mila bambini - di età compresa tra 5 e 11 anni - che non presentavano precedenti segni di infezione. Inoltre c'è da evidenziare che la dose di vaccino Pfizer sarebbe ridotta a 1/3 rispetto alla dose somministrata agli adulti. Così tra le voci ascoltate c'è anche chi di dubbi non ne ha ed esprime piena adesione nel vaccinare i bambini di questa fascia di età: «Sono pienamente d'accodo, anche perché è l'unica soluzione per la sicurezza di tutti». Ebbene, secondo il parere di altri genitori, il vaccino sembrerebbe la strada più sicura per mettere al riparo i più piccoli e proteggerli durante il tempo trascorso in attività di vita sociale, educativa e privata.

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