Vaccino Covid a Napoli, medici di famiglia sul piede di guerra: «Subito a noi»

Vaccino Covid a Napoli, medici di famiglia sul piede di guerra: «Subito a noi»
di Ettore Mautone
Mercoledì 6 Gennaio 2021, 09:30 - Ultimo agg. 18:29
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Piano regionale vaccini: si mobilita la fronda dei medici di famiglia e degli specialisti dei distretti messi in coda alla lista del personale da vaccinare. «Si sta dando priorità a chi sta dietro una scrivania - tuona Gabriele Peperoni, leader degli specialisti ambulatoriali del Sumai - siamo pronti allo stato di agitazione».

In fibrillazione anche la Fimmg, sindacato della medicina di base. Ma cos'è che mette in fermento il mondo del camici bianchi della medicina del territorio? Nell'individuazione dei gruppi a rischio e delle categorie più esposte l'Unità di crisi regionale ha comunicato alle Asl a inizio anno, una lista composta di 11 voci in cui al primo posto figura il personale medico e sanitario di strutture ospedaliere pubbliche, private accreditate e classificate (ospedali religiosi), al secondo gli operatori e ospiti delle Rsa per anziani. Quindi gli operatori del 118. In quarta battuta il restante personale dei servizi (anche amministrativi) di strutture ospedaliere pubbliche, accreditate, classificate e delle altre strutture sanitarie. Al quinto posto le direzioni strategiche e solo al sesto posto i convenzionati, specialisti ambulatoriali, medici e pediatri di base, dottori in formazione, specializzandi e tirocinanti. Ancora più giù farmacisti di comunità e i loro assistenti, informatori scientifici, componenti dell'unità di crisi regionale, volontari, operatori degli studi medici-veterinari, il personale dei gabinetti odontoiatrici e dei laboratori accreditati. Una lista che, notificata a campagna vaccinale già iniziata, ha generato disorientamento. È stata Pina Tommasielli, medico di famiglia della Fimmg, a chiedere una rettifica.

E, in effetti, nonostante non sia ancora arrivata una nota ufficiale, molte Asl hanno accettato tale indicazione. Altre invece, come la Napoli 3 sud, hanno tirato il freno per riformulare le liste, dando luogo così a una momentanea sospensione delle vaccinazioni. Il nuovo calendario sarà inviato non prima di lunedì 11 gennaio. Una battuta d'arresto in concomitanza con l'arrivo in Campania del secondo stock di altre 30 mila fiale della Pfizer.

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«Siamo indignati, il vaccino sarà somministrato seguendo criteri incomprensibili che non tutela chi veramente è in prima linea contro il virus - sottolinea Peperoni, in rappresentanza anche psicologi, biologi e chimici. Decisioni che mettono a rischio i colleghi che tutti i giorni sono a contatto con i cittadini positivi e si recano nelle loro case. Non solo medici ma anche odontoiatri, oculisti e otorini a differenza di quei funzionari delle direzioni strategiche che operano nei propri uffici, dove è raro venire a contatto con ammalati di Covid» «Vogliamo pensare aggiunge Francesco Buoninconti, segretario regionale dello stesso sindacato - che si sia trattato di un mero errore dovuto alla fretta e magari alla scarsa conoscenza della situazione». «Il territorio nella crisi Covid ha retto rimodulando processi organizzativi e di accesso alle cure primarie - aggiungono la Fimmg e la Federazione pediatri della Asl Napoli 3 sud - dei 277 decessi di medici per Covid-19 circa il 50% sono medici di base. La vaccinazione aiuterà a mantenere la resilienza del servizio sanitario. Come possono essere anteposte le vaccinazioni del personale amministrativo ai medici e pediatri di base? Non chiediamo di essere privilegiati ma di essere considerati alla pari di altri operatori». Il presidente della Regione Vincenzo De Luca oggi ha convocato una riunione. «Una liberatoria verbale c'è già stata su mia richiesta - conclude Tommasielli - la Asl Napoli 1 si è impegnata a vaccinare sabato e domenica tutti i medici di medicina generale, la Asl di Caserta già lo sta facendo. Qualcuno si è bloccato mentre è già arrivata la seconda tranche di vaccini». 

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