Vaccino Covid a Napoli, l'ira dei professionisti: «Adesso tocca a noi»

Vaccino Covid a Napoli, l'ira dei professionisti: «Adesso tocca a noi»
di Ettore Mautone
Domenica 7 Marzo 2021, 11:00 - Ultimo agg. 11:05
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Vaccinazioni in ordine sparso in Campania: la progressiva sovrapposizione di più categorie nelle Fasi prioritarie 1 e 2 del piano vaccinale nazionale (ora finito nel limbo e che Draghi e il ministro Speranza intendono riproporre in forma riveduta e corretta), ha messo in stand by il Piano regionale discusso a lungo in unità di crisi regionale 10 giorni fa e che era giunto a un passo dalla ratifica. I margini di manovra, per modificare l'impianto delle linee guida nazionali, sono stretti ma piccoli aggiustamenti dei tempi e dei modi di vaccinazione dell'una e dell'altra categoria sono possibili e anzi preventivabili soprattutto perché correlati alla disponibilità di vaccini di tipologia diversa che rispondono a ben determinati target di età e anche a caratteristiche di maneggevolezza e conservazione diversificati che ne orientano l'utilizzo in determinate categorie.

 

Così assistiamo alla vaccinazione di mattina degli ultra ottantenni e di pomeriggio degli insegnanti (ora anche degli universitari) mentre la scuola e le aule universitarie sono chiuse. Sono partite anche le immunizzazioni delle forze dell'ordine in quanto categorie più esposte, ma restano al palo altre più a rischio dei docenti universitari come ad esempio gli avvocati che frequentano ogni giorno e per lunghe ore luoghi affollatissimi come i tribunali. Intanto non sono state ancora completati le punture dei camici bianchi delle professioni afferenti agli Ordini sanitari. «Ieri - avverte Franco Ascolese, presidente dell'Ordine delle 19 professioni sanitarie dei tecnici e della riabilitazione e prevenzione - la Asl ha chiesto di fornire i nominativi di chi non è stato ancora chiamato per la vaccinazione.

Abbiamo inviato circa 2mila nominativi come liberi professionisti e ora stiamo vagliando chi non è stato chiamato tra chi lavora nei centri accreditati». Analoga procedura è in corso per medici, farmacisti, biologi, veterinari, chimici, psicologi, infermieri e ostetriche. Mancano all'appello anche tutti gli addetti della maggior parte dei fornitori di apparecchiature ospedaliere elettromedicali. In attesa della prima puntura per l'immunizzazione, infine, centinaia di assistenti di studio dei dentisti, figure ad alto rischio.

Uno scenario di incertezza in cui la mancanza, per varie ragioni, organizzative e di dosi, di tempi certi di accesso al proprio turno alimenta disappunto e malumori tra i cittadini. Emblematica la riposta della Regione all'Ordine dei giornalisti, che ha chiesto di inserire gli operatori dell'informazione nella schiera delle categorie prioritarie di Fase 2 più esposte e addette a servizi pubblici. «Tale Fase della campagna vaccinale - risponde la Regione - avrà avvio a conclusione della vaccinazione del personale della scuola ed in parallelo con le attività che attualmente riguardano gli anziani over 80 cui seguiranno, secondo quanto attualmente previsto, i soggetti fragili». Anche se viene consigliato di registrare le preadesioni passeranno molte settimane e i tempi saranno sostanzialmente dettati dalla disponibilità delle dosi, unico vero elemento discriminante. Tutto ciò presta il fianco ad una progressiva percepita confusione da parte dei cittadini che finiscono per perdere la bussola che ha finora indicato la rotta da seguire e i criteri oggettivi di precedenza da rispettare.

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Intanto la Regione Campania che ha effettuato poco meno di 461mila immunizzazioni (320mila prime dosi e 142mila seconde dosi a 97.600 over 80, 288.500 operatori sanitari e 76 mila docenti over 80) si aspetta a marzo circa 240mila dosi di Pfizer, 54mila di Moderna e 290mila di Astra Zeneca mentre solo ad aprile si potrà iniziare a pensare a Johnson & Johnson sebbene tutti confidano in un cambio di passo nelle consegne. Lo spartiacque potrebbe essere l'arrivo di Sputnik. Ci sono tanti punti vaccinali pronti, dalla Stazione Marittima, al Madre e al Real Bosco di Capodimonte. Domani sarà siglato l'accordo con i Medici di medicina generale per la somministrazione dei vaccini presso lo studio (per un corrispettivo di circa 6 euro) o a domicilio (remunerato con 18 euro in cui sono comprese le attività di trasporto, registrazione e inserimento dai dati in piattaforma). Un costo molto più vantaggioso dei 40 euro l'ora pagati ai medici delle Usca senza contare le spese di auto e autista a carico delle Asl e anche rispetto ai 50 euro erogati a dirigenti medici che lavorano in regime straordinario nei punti vaccinali della città. In queste ore si registra poi il fermo no all'obbligo dell'utilizzo degli specializzandi per le vaccinazioni da parte delle Scuole di Medicina e dei vertici dell'Ordine dei medici di Napoli Silvestro Scotti e Bruno Zamparelli per non intralciare la formazione.

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