Vaccino Covid, a Napoli la protesta dei prof universitari: «Noi senza protezione»

Vaccino Covid, a Napoli la protesta dei prof universitari: «Noi senza protezione»
di Mariagiovanna Capone
Martedì 2 Marzo 2021, 08:30
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Si definiscono gli invaccinabili: sono i pendolari campani della scuola che chiedono a gran voce il vaccino. La loro situazione è infatti paradossale: migliaia tra docenti e personale Ata residenti in Campania sono in servizio in regioni limitrofe ma non risultano inseriti in nessun elenco e non sanno se e dove potranno fare il vaccino. I loro dirigenti scolastici hanno sollecitato i ministri dell'Istruzione e della Salute poiché la situazione di stallo mette a repentaglio i pendolari, che proprio in virtù degli spostamenti quotidiani su mezzi di trasporto pubblico sono più a rischio contagio. In attesa di una risposta del governo, hanno chiesto l'intervento del governatore della Campania De Luca, dell'assessore all'Istruzione Fortini e del direttore generale dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva affinché si facciano promotori di «un coordinamento tra le Regioni, per risolvere questa impasse inquietante e pericolosa per tutti». Intanto nei prossimi giorni si sapranno le date della campagna vaccinale all'Università Federico II per tutti gli altri docenti, avendo provveduto a gennaio a vaccinare quelli del comparto medico-sanitario. I docenti, dunque, restano in attesa e non manca il malcontento tra chi sperava di essere vaccinato prima.

 

Sono 167.464 gli insegnanti, Ata, Dsga e dirigenti scolastici che si sono visti somministrare almeno la prima dose di vaccino AstraZeneca in Italia secondo il Report Vaccini Anti Covid-19 del ministero della Salute aggiornato a ieri sera. In Campania sono 41.099, 150mila pre-adesioni di cui 120mila già trasformate in adesioni, ma tra loro manca una fetta consistente di personale scolastico che vorrebbe vaccinarsi ma non sa dove e quando potrà farlo. Vivono in Campania, soprattutto tra Napoli e provincia, ma prestano servizio nelle regioni limitrofe. Ogni giorno si spostano con i treni, in particolare sulla tratta Napoli-Roma e qualcuno dice che sono almeno diecimila, mentre l'età media sfiora i 40 anni. Per loro però ai disagi quotidiani fatti per conquistare un posto di lavoro vicino casa, in questi giorni, si è aggiunta un'altra angoscia: quella di non sapere dove potersi vaccinare perché non inseriti alcun elenco. A denunciarlo sono proprio i protagonisti durante un incontro web promosso da Il blog di Gio creato dalla docente Giovanna Di Francia, che si interessa delle problematiche della scuola, dell'ambiente e della salute, con particolare attenzione all'area flegrea. «Le Regioni di servizio non li inseriscono tra i vaccinandi perché non residenti, la Campania non li inserisce perché privi di una sede di servizio nel territorio regionale» scrivono nella lettera i dirigenti scolastici. 

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Il Comitato universitario regionale dell'Università Federico II si riunirà nei prossimi giorni per decidere la data della campagna vaccinale per il resto dei suoi docenti, nonché del personale tecnico-amministrativo, ricercatori e assegnisti per circa 7mila persone.

A gennaio era iniziata la somministrazione delle prime dosi di vaccino anti Covid agli studenti del sesto anno iscritti alla Scuola di Medicina e Chirurgia Federico II che svolgono tirocinio nei reparti, così come docenti medici, staff di supporto e infermieri, fortemente impegnati nella somministrazione dei vaccini. La sospensione della didattica in presenza decisa da De Luca coinvolge anche l'Università e il rettore Matteo Lorito ha comunicato di «rimandare al 29 marzo». Attività di ricerca, incluso la preparazione di tesi sperimentali, attività di dottorato, progetti, tirocini e sedute di laurea saranno invece in presenza. 

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