Vaccino Covid a Napoli, le lacrime della prima insegnante immune: «È un giorno di sole per la scuola»

Vaccino Covid a Napoli, le lacrime della prima insegnante immune: «È un giorno di sole per la scuola»
di Maria Rosaria Ferrara
Venerdì 19 Febbraio 2021, 08:33
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Non riesce a trattenere le lacrime la professoressa Concetta Maddaluno. Subito dopo aver ricevuto la sua prima dose di vaccino viene giù qualche goccia di pianto liberatorio. Un'emozione troppo forte sentire quell'ago sulla pelle e quel liquido che scorre nelle vene. «Per tutto quello che abbiamo visto, per la preoccupazione che abbiamo vissuto, per chi ci è stato accanto e chi non c'è più: ecco oggi è uscito il sole» dice commossa. 

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Ieri a Giugliano è iniziata la campagna di vaccinazione ad insegnanti e personale Ata ma l'Asl Napoli 2 ha deciso, in via sperimentale, di somministrare i vaccini all'interno delle scuole. A dare il via i due licei, De Carlo e Cartesio. Terminate le operazioni si farà un bilancio e si valuterà se questo modello è possibile esportarlo anche in altri istituti. Nei due licei sono stati 254 i vaccinati: 153 al De Carlo e 101 al Cartesio. Il direttore generale dell'Asl Napoli 2, Antonio D'Amore, è stato in visita al De Carlo dove ha spiegato i vantaggi di questa scelta: «Abbiamo realizzato 380 vaccinazioni a personale docente nei nostri 16 plessi.

Oggi (ieri ndr) abbiamo voluto inaugurare questa sperimentazione: venire qui significa mettere in sicurezza subito la scuola e vaccinare il personale nel giro di un giorno. Speriamo di avere la possibilità e le risorse per poter proseguire in altri grandi istituti».

Le operazioni a scuola sono andate avanti per tutta la mattina a ritmi spediti. Inoculate dosi sia di Pfizer che Moderna e Astrazeneca. Queste ultime solo fino ai 55 anni. Le aule del piano terra del liceo scientifico di via Marchesella sono state predisposte per accogliere docenti e personale scolastico. Prima la compilazione di tutti i moduli necessari, poi la somministrazione nelle classi in fondo al corridoio. «Stamattina ero emozionata già nel vedere tutti i docenti in presenza» commenta la dirigente scolastica Carmela Mugione. A Giugliano, infatti, questa settimana le scuole sono chiuse a seguito di un'ordinanza del sindaco. Gli alunni dovrebbero rientrare in classe lunedì 22. «Il direttore dell'Asl ci ha dato la possibilità di vaccinarci a scuola e noi l'abbiamo sfruttata - continua Mugione -. Questa è la strada da percorrere, per uscire da questa pandemia è l'unico modo che abbiamo». Alta l'adesione al De Carlo: «La quasi totalità tra docenti e personale ha aderito - spiega la dirigente -. Sono anche riuscita a sdrammatizzare un po' con i miei docenti con un'allegria che non si aspettavano da me ma li ho supportati anche in questo, è doveroso». 

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I docenti hanno atteso il loro turno all'esterno dell'istituto, chiamati di volta in volta in ordine alfabetico. La professoressa Maddaluno è, tra quelle in fila, forse la più emozionata. Le scorrono dinanzi agli occhi le immagini di questo lungo anno: le lezioni in dad, i volti degli alunni dietro a uno schermo, le difficoltà e i momenti di sconforto. Oggi però intravede la luce in fondo al tunnel. «Una scuola con tanti docenti vaccinati è la garanzia di poter tornare alla normalità che tutti ci auguriamo. Per tutti è stato un anno difficile in cui spesso il buio è stato profondo. Abbiamo esperienze personali di amici, parenti che non ci sono più e altri che con difficoltà hanno superato questa malattia - dice commossa la docente -. Ieri con gli altri colleghi commentavamo che è stato persino difficile dormire stanotte: è un momento di speranza». La professoressa aveva annunciato agli alunni che lei, come tutti gli altri, si sarebbe sottoposta al vaccino. «Gli abbiamo raccontato la nostra scelta. Sicuramente questo è l'augurio di poter tornare a una scuola in presenza, tutelando noi, i nostri alunni, le nostre e le loro famiglie».

Stesso sentimento di gioia e speranza anche da parte della professoressa Daria Moscillo: «È stato emozionante perché la sensazione che si prova è di poter riuscire finalmente a riappropriaci della nostra vita di sempre - dice subito dopo aver ricevuto la dose -. È stato un anno in cui siamo sopravvissuti e questo è il nostro giorno della rinascita». L'attesa e l'ansia di qualcuno ieri mattina è stata però spazzata via dall'arrivo al liceo De Carlo dei medici delle Usca. Motivo? Tra di loro alcuni sono stati alunni proprio dell'istituto di via Marchesella. I docenti hanno così ricevuto la dose di vaccino da loro ex studenti. Tra questi Gennaro Pirozzi che ha ripercorso con la sua professoressa gli anni trascorsi proprio in quelle classi, ieri trasformate per l'occasione in centro vaccinale. «È stato un onore vaccinare persone che mi sono rimaste nel cuore - dice il dottor Pirozzi -. Nel mio percorso formativo le basi sono state costruite proprio tra questi banchi». 

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