Vaccino Covid a Napoli, la rivolta dei pazienti fragili dializzati e diabetici: «Ora dateci le fiale»

Vaccino Covid a Napoli, la rivolta dei pazienti fragili dializzati e diabetici: «Ora dateci le fiale»
di Ettore Mautone
Martedì 9 Marzo 2021, 09:00
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Vaccini: tra le categorie prioritarie a cui dare la precedenza ci sono anche i trapiantati e i dializzati, come i diabetici e gli oncologici o i disabili psichici che tuttavia a Napoli come in Campania, e nelle altre regioni d'Italia, non sono stati ancora calendarizzati e nessuno sa quando saranno chiamati a porgere il braccio per indossare lo scudo vaccinale contro il virus. Parliamo di soggetti fragili, sottoposti a pesanti terapie e i nefropatici a costanti sedute dialitiche tre volte a settimana. Pazienti in condizioni immunologiche e cliniche tali che ne fanno soggetti estremamente vulnerabili. Una petizione on-line, rivolta alle autorità nazionali e regionali, pubblicata su Charge.org, è stata lanciata ieri dall'associazione dei pazienti dializzati (Aned) che in poche ore ha raggiunto oltre 3mila adesioni. Coinvolta nella raccolta firme anche l'Aned Campania guidata da Luisanna Annunziata e dal suo vice che Fabio Bencivenga

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«Nella petizione ci siamo rivolti al ministro della Salute Roberto Speranza in quanto organo istituzionale centrale da cui discende il Piano vaccinale nazionale - avverte Ciro Gambelli, napoletano trapiantato, da anni in dialisi, con un rigetto alle spalle e socio Aned - ma come associazione campana ci rivolgiamo direttamente anche alla cabina di regia regionale che sappiano essere impegnata nella definizione del piano regionale vaccinale, affinché considerino di dare la priorità ai malati cronici fragili.

Siamo in lockdown e molte attività, come la scuola, sono sospese. Riteniamo che a questo punto la precedenza debba essere data a chi, come noi, è immunodepresso ed è comunque costretto ad uscire di casa tre volte a settimana per effettuare la dialisi». I dializzati e nefropatici, sia per la condizione clinica di pazienti cronici, sia per la logistica delle sedute dialitiche a cui non possono mai sottrarsi, al pari dei trapiantati sono considerati soggetti ad alto rischio come del resto lo sono pure altri malati cronici come i diabetici, gli oncologici, i disabili psichici (questi ultimi limitati anche nell'uso consapevole dei dispositivi di protezione individuale).

Malati affetti da patologie specifiche che tuttavia non sono stati ancora calendarizzati nelle Fasi 1 e 2 della campagna vaccinale anti Covid dedicate alle categorie prioritarie come invece giustamente avvenuto per gli anziani ultra 80enni. Malati che, di fatto, si trovano in coda rispetto agli insegnanti e ai docenti universitari per i quali sono invece in corso le vaccinazioni a prescindere dall'età e in costanza di sospensione delle attività scolastiche in molte regioni tra cui la Campania. La richiesta, dunque, è di inserire subito le prenotazioni sulla piattaforma regionale delle persone che hanno subito un trapianto di organi, e di quelle sottoposte a dialisi: «A nostro avviso è un preciso dovere - conclude Gambelli - in questa fase di grande incertezza, definire in modo chiaro le tempistiche di accesso al vaccino. Va però rimarcato che occorre procedere in maniera univoca e chiara anche anche nelle altre regioni proprio per non lasciare spazio a incongruenze sui tempi e le priorità. A parte la gravità della malattia da cui siamo affetti, corriamo continui rischi di insorgenza del Covid in quanto siamo comunque costretti a uscire tre volte a settimana restando in una stanza comune con altri malati per 5 ore. E se ci ammaliamo dobbiamo ugualmente a fare la dialisi». 

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Secondo un recente censimento effettuato dalla Sin, Società italiana di Nefrologia, in Campania sono 5.500 i pazienti nefropatici, 1.500 solo a Napoli, circa 48mila in Italia attualmente sottoposti a emodialisi e dialisi peritoneale all'interno dei centri pubblici e privati presenti nel nostro Paese. E in Italia ci sono ad oggi circa 44mila persone che hanno subìto un trapianto di organi e altre 8.500 che risultano in attesa di trapianto (circa il 10 per cento residenti in Campania). Pazienti che rischiano di essere duramente colpiti dalla terza ondata di contagi da Covid-19. Ugualmente i dati raccolti dalla Sin relativi alla prima ondata di contagi purtroppo non lasciano spazio ai dubbi: questi pazienti hanno un mortalità del 30 per cento maggiore (1 su 3 tra gli ammalati nefropatici Covid è deceduto). Un approfondimento sul rapporto tra Covid e malattia renale, sul maggiore rischio di infezione e di letalità e la necessità di procedere alla vaccinazione, sarà affrontato nel corso della giornata mondiale del rene che vede mobilitata l'11 marzo proprio la Società scientifica italiana presieduta da Piergiorgio Messa, ordinario all'Università di Milano.

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