Covid a Napoli, arrivate le dosi del vaccino Novavax: «Ora recuperiamo gli scettici»

Covid a Napoli, arrivate le dosi del vaccino Novavax: «Ora recuperiamo gli scettici»
di Ettore Mautone
Lunedì 28 Febbraio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 1 Marzo, 08:32
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È stato consegnato nella tarda mattinata di ieri il nuovo vaccino su base proteica Novavax: su 53mila unità di farmaco attribuite alla Campania, dalla struttura del commissariato nazionale guidata da Paolo Figliuolo, a Napoli ne sono arrivate 16.700, raggruppate in 1.670 flaconi da cui saranno poi estratte le singole dosi. Novavax, il quinto vaccino in distribuzione in Italia dopo che la Commissione tecnico scientifica di Aifa, accogliendo il parere espresso dall’Ema, ha approvato l’utilizzo del siero nella formulazione di dispersione per iniezione da 0,5 mL/dose, a partire dai 18 anni.

Le somministrazioni in città inizieranno domani presso gli hub vaccinali della Mostra d’Oltremare e alla ex Fagianeria di Capodimonte. «Se l’adesione sarà massiccia e importante come ci auguriamo - spiega il manager della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva - potremo estendere le forniture anche ai distretti ed eventualmente alle farmacie. Ciò, naturalmente, sia in base alla risposta dei candidati a questo nuovo vaccino sia in base alle disponibilità di dosi, per ora limitate e in grado di coprire il 10 per cento del target di riferimento stimato». L’accesso è diretto e senza prenotazione: tra i vaccini disponibili nei centri vaccinali da domani, dunque, oltre a Pfizer e Moderna, sarà proposto, a richiesta, anche Novavax. L’indicazione di utilizzo di questo vaccino era stata approvata il 22 dicembre 2021 dalla Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’agenzia italiana del farmaco Aifa, che aveva accolto il parere dell’agenzia europea dei medicinali Ema. 

I candidati a questo nuovo vaccino sono tutti i napoletani che hanno compiuto 18 anni e che finora non hanno ancora effettuato alcuna dose di siero né hanno mai iniziato il ciclo primario di immunizzazione anti-Covid. Non è invece utilizzabile per la dose booster. Parliamo dunque di circa 160mila residenti maggiorenni mentre tutta la popolazione napoletana non vaccinata arriva a quota 215mila conteggiando 43mila bambini di età compresa tra 5 e 11 anni e 12mila adolescenti tra i 12 e i 17 anni che però non sono per ora candidabili a Novavax in quanto la sperimentazione ha riguardato solo gli ultra 18enni. Uno scudo anti-Covid a base di proteine che potrebbe insomma convincere gli indecisi: renitenti alla dose che hanno finora rinunciato o posticipato l’appuntamento con la profilassi per varie e diversificate ragioni, da quelle ideologiche (i No vax propriamente detti) a paure e timori individuali incentrati su specifiche riserve relative al tipo di tecnologia finora utilizzata.

Quest’ultima basata, com’è noto, su un frammento di mRna con cui le nostre cellule, dopo l’inoculazione, sintetizzano la proteina Spike del virus contro cui si innesca una risposta immunitaria e infine la produzione di anticorpi. La memoria di quest’incontro alza una barriera soprattutto contro la malattia grave più che contro il contagio. 

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Molti scettici hanno puntato il dito proprio contro questa strategia di biologia molecolare, in realtà collaudata da anni, per giustificare la diserzione dei centri vaccinali. Persone che hanno preferito restare a mani nude sfidando la sorte in un’eventuale infezione da Coronavirus. Nei fatti, anche con la variante Omicron, l’attenuato scenario epidemico disegnato dal virus nell’ultima ondata è stato conseguito soprattutto perché, per la prima volta nella sua breve storia, il virus ha incontrato una popolazione per oltre l’80 per cento vaccinata. Non a caso tra ricoverati e deceduti degli ultimi mesi troviamo persone prive di vaccinazione oppure malati resi fragili dall’età avanzata e dalla concomitanza di altre patologie in cui l’infezione si è sovrapposta ad altre condizioni croniche, in particolare tumori e neoplasie del sangue. Per Novavax è previsto un ciclo di 2 dosi da somministrare per via intramuscolare a distanza di 21 giorni l’una dall’altra. Non sono consolidati i dati sulla possibilità di utilizzo di Novavax come dose booster eterologa rispetto a Pfizer e Moderna e sono limitati anche gli studi sulla somministrazione in gravidanza e allattamento. 

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