Vaiolo delle scimmie, test per la diagnosi:
la sperimentazione al Cotugno

Vaiolo delle scimmie, test per la diagnosi: la sperimentazione al Cotugno
Mercoledì 3 Agosto 2022, 12:03 - Ultimo agg. 15:32
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Uno spillino sul dito, due gocce di sangue, pochi minuti per conoscere se si ha o meno il vaiolo delle scimmie. Il test nasce da uno studio medico di Gaetano Cardinale che, con il suo gruppo di ricercatori al Consorzio Sannio Tech a Benevento, ha scoperto e sperimentato la nuova tecnica diagnostica per avere in breve tempo la risposta sul paziente, se ha il vaiolo in quel momento ma anche se lo ha avuto in passato e ora è guarito. «La pandemia Covid - spiega Cardinale - ci ha spinti a considerare con grande attenzione eventuali nuove infezioni che cominciano a circolare e in questo periodo stiamo lavorando sul vaiolo delle scimmie, che sta avendo un'estensione sempre maggiore. Ci siamo concentrati sullo sviluppo di un test rapido che funziona dandoci la segnalazione degli anticorpi con immonoglobuline G ed M. Due informazioni che spiegano la presenza del vaiolo o il suo passaggio nel corpo». E che danno subito il via alle cure necessarie: «In pochi minuti c'è la risposta - spiega il ricercatore - ma resta comunque un test di uso professionale, non un autotest come quelli sul Covid. Il test individua subito la presenza di una delle due classi di immunoglobuline che indica la presenza della malattia: se in quel momento hai l'immunoglobuline G significa che hai avuto in passato il vaiolo delle scimmie, con la M vuol dire invece che hai la malattia in corso.

Ora scatta la sperimentazione al Cotugno di Napoli, dove Alessandro Perrella guida il team che si sta occupando del vaiolo delle scimmie. «Veniamo da due mesi di studio - spiega Cardinale - e abbiamo fatto tante prove di laboratorio per mettere a punto il test finale.

Questi risultati sono raggiunti con impegno tra i 15 ricercatori dedicati del Consorzio Sannio Tech, con la partecipazione di 10 tra ricercatori del Genus Biotech, spin-off dell'Università̀ degli Studi del Sannio, guidata dal professor Pasquale Vito. Ora da metà agosto partono al Cotugno le prove sul campo che sono fondamentali per valutare le performance cliniche, non quelle di laboratorio. Credo che in un mese e mezzo finirà il percorso al Cotugno e potremo avere la validazione del test dal ministero e la sua diffusione in Italia». 

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Tempi rapidi, dunque, per un virus che si diffonde sempre di più nelle ultime settimane: «È una patologia virale diversa dal Covid - chiarisce il medico - che va molto attenzionata, per questo l'Oms più volte ha posto l'attenzione globale sull'eventuale rapida ascesa dei dati di ammalati. L'esperienza Covid ci dice che dobbiamo sempre essere velocemente pronti a diagnosticare e affrontare. Allo stato attuale abbiamo circa 400 casi in Italia, una cifra ancora bassa, ma negli ultimi giorni abbiamo visto un aumento esponenziale anche se ancora non del tutto allarmante». (

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