Vaiolo delle scimmie, primi test in Campania: basta una puntura al dito per la diagnosi precoce

Vaiolo delle scimmie, primi test in Campania: basta una puntura al dito per la diagnosi precoce
di Ettore Mautone
Giovedì 4 Agosto 2022, 07:00 - Ultimo agg. 5 Agosto, 08:14
5 Minuti di Lettura

Campania un passo avanti nella ricerca: in arrivo un nuovo esame, semplice e di immediata esecuzione, come la puntura di un dito, per la diagnosi precoce del vaiolo delle scimmie. Una malattia infettiva emergente che una settimana fa, a fronte di un'escalation di casi (migliaia registrati nel mondo in un solo giorno) e dei primi decessi, ha fatto scattare il livello più alto di allerta da parte dell'Oms che ha ufficialmente inserito il Vaiolo delle scimmie universalmente conosciuto come Monkeypox nella lista delle emergenze sanitarie globali. Attenzione, questa malattia per trasmissione e conseguenze non si può minimamente paragonare al Covid ma va tenuta d'occhio in quanto un'impennata esponenziale dei casi potrebbe portare a molte ospedalizzazioni e anche alcuni decessi come già si sta verificando in tono minore.

 

Col nuovo test dunque bastano due gocce di sangue prelevato con una piccola puntura del dito (come si fa per la misura della glicemia nei diabetici) per eseguire il dosaggio degli anticorpi: le IgM in fase acuta, se la malattia è in atto, o le IgG se la malattia è passata e si è guariti dall'infezione. Il test è stato messo a punto presso Sannio Biotech ed è ora in sperimentazione al Cotugno di Napoli. Capoprogetto è il ricercatore Gaetano Cardinale che, con il suo gruppo al Consorzio Sannio Tech di Benevento, ha scoperto e sperimentato con successo la nuova tecnica diagnostica. «In pochi minuti abbiamo il responso - spiega Cardinale - ma resta comunque un test di uso professionale, in pronto soccorso, non un autotest come quelli che si comprano in farmacia per il Covid». Il test dunque individua subito la presenza delle due classi di immunoglobuline specchio della fase della malattia: «Se in quel momento nel sangue c'è l'immunoglobulina G significa che si è avuto in passato il vaiolo delle scimmie e si è guariti. Con la M invece vuol dire che la malattia è in atto. C'è anche un lasso di tempo in cui si riducono le immunoglobuline M e iniziano ad apparire anche le G. In questo caso il paziente ha una malattia che sta guarendo. Ciò avviene nell'arco di 15 giorni dai primi sintomi e segna anche il passaggio dalla fase trasmissibile a quella non infettiva». Il gruppo del dottor Cardinale, al Sannio Tech, ha studiato questo test per due mesi ma ora scatta la sperimentazione sul campo, all'Ospedale Cotugno di Napoli. Qui Alessandro Perrella guida il team di infettivologi che si sta occupando del vaiolo delle scimmie. «Abbiamo fatto tante prove di laboratorio per mettere a punto il test finale - spiega Cardinale - risultati raggiunti con l'impegno di 15 ricercatori dedicati del Consorzio Sannio Tech, con la partecipazione di 10 tra ricercatori del Genus Biotech, spin-off dell'Università degli Studi del Sannio, guidata da Pasquale Vito». 

Video

«Da metà agosto partono al Cotugno, presso la mia unità operativa - aggiunge Perrella - le prove sul campo fondamentali per valutare le ricadute cliniche rispetto alla via diagnostica tradizionale.

Chiaramente avere uno strumento per la diagnosi precoce consente di iniziare subito la terapia ed evitare ricoveri impropri e rischi infettivologici. In un mese e mezzo la palla passerà al Ministero della Salute per la validazione finale e il suo uso in tutta Italia». L'obiettivo è bruciare la tappe per sbarrare il passo a una malattia che con il passare delle settimane si fa sempre più minacciosa. «Una patologia virale diversa dal Covid - spiega Perrella - che di norma si esaurisce con le cure appropriate nell'arco di 15 giorni senza conseguenze ma va tenuta d'occhio come tutte le patologie infettive emergenti prima che l'esplosione dei casi possa far aumentare complicanze, ospedalizzazioni e decessi». Intanto in Europa sono più di 13 mila e In Italia ieri è stata superata quota 500 (tranne 4 sono tutti maschi). Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna sono sul podio delle infezioni mentre la Campania ha superato la soglia dei 20 casi. L'Oms sconsiglia la vaccinazione di massa in quanto i casi sono ancora contenuti ma secondo Perrella «l'infezione non è banale e non va sottovalutata come tutte le malattie infettive nuove». In Europa la Spagna è il paese più colpito e si registra il secondo decesso, un 40 enne di Valencia e un uomo di 31 enne in Andalusia compiti da encefalite e meningite. In Italia il ministero ha emanato una nuova circolare il ministero per aggiornare le informazioni sulla gestione dei contagi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA