Varcaturo choc, ingegnere picchiato a sangue sotto casa: «Erano come quelli di Willy»

Varcaturo choc, ingegnere picchiato a sangue sotto casa: «Erano come quelli di Willy»
di Leandro Del Gaudio
Domenica 18 Ottobre 2020, 11:30
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Lo hanno trascinato fuori dall'auto e gli hanno spaccato la testa. Calci e pugni: due contro uno, fino a fargli grondare il sangue sul viso, fino a rompergli il naso e i denti. Senza un motivo, o meglio, per un motivo banale, come una precedenza stradale. Brutta esperienza toccata a un ingegnere di 26 anni, colpito a calci e pugni sotto casa da due energumeni. Venerdì notte, intorno alle 21.30, parco degli Oleandri a Varcaturo. Auto incolonnate per uscire, il giovane professionista si trova di fronte un'auto che prova ad entrare nel parcheggio privato. Ha altre vetture dietro, fa cenno che non può retrocedere, non ha spazio di manovra. È l'inizio del pestaggio, secondo quanto emerge dalla ricostruzione offerta da fonti investigative. 

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Pioggia battente, si crea un poco di spazio, il 26enne riesce a ricavare un corridoio utile per uscire dal parco.

Dall'altra auto, però, sbucano due energumeni. Sono due picchiatori, due energumeni. Sembrano allenati alla violenza, aprono la porta dell'auto del 26enne e lo trascinano fuori. Inizia un pestaggio interminabile, che si sviluppa in due momenti, sotto gli occhi di decine di spettatori, che non muovono un dito per soccorrere la vittima. Una storia brutale, che conviene raccontare dalla fine, alla luce del referto medico dell'ospedale la Schiana, dove il giovane uomo ha trascorso la nottata: quattro punti alla tempia, due occhi gonfi, un dente spaccato, spossamento del setto nasale. In due contro un uomo indifeso, incapace di comprendere la ragione di tanta violenza, secondo quanto emerge dalla prima ricostruzione fornita dai carabinieri del posto. Stando alle poche testimonianze raccolte, gli autori del pestaggio avevano meno di 30 anni, palestrati, look da body builder. E sono ancora le (poche) testimonianze raccolte fino a questo momento a far emergere un dato significativo: assomigliavano a quei due che hanno ucciso il giovane Willy. Tarchiati, violenti, vigliacchi. 

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Violenza gratuita alle porte di Napoli, in un parco ben frequentato di Varcaturo, come troppe volte sta accadendo di recente. Meno di un mese fa, a Sant'Antimo, un ragazzo è stato ridotto su una sedia a rotelle, dopo un litigio provocato dal tentativo della vittima di impedire avance scomposte alla sua ragazza. È finita male. C'è stato un inseguimento e i due molestatori hanno costretto il ragazzo ad uscire dall'auto, per poi esplodergli alle gambe alcuni colpi di pistola. Poche ore dopo, i medici sono stati costretti ad amputargli le gambe per salvargli la vita. Brutte storie anche a Pianura e a Ponticelli, dove due ventenni - per motivi differenti - sono stati feriti a colpi pistola e a coltellate.

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Ma torniamo a Varcaturo, torniamo all'episodio di venerdì notte. Indagini sulle telecamere della zona, si cerca il numero di targa dell'auto usata dai due aggressori. Stando alla prima ricostruzione, il pestaggio si è consumato in due momenti: prima trascinando fuori dall'auto il professionista, poi colpendolo in un seconda occasione, quando ormai il 26enne aveva trovato riparo a pochi metri di distanza. Nessuno è intervenuto. C'erano altre persone nelle auto incolonnate, mentre diverse persone ai balconi hanno assistito al doppio pestaggio. Nessuno si è immischiato. Neanche una telefonata alle forze dell'ordine, mentre la vittima dell'aggressione chiedeva inutilmente aiuto. Chiuso nella sua guardiania un vigilante ha aspettato che i due picchiatori lasciassero la zona. Violenza gratuita, si attende una risposta investigativa, che potrebbe arrivare dall'analisi delle telecamere nella zona, a partire da quelle di una palestra interna al parco. Si lavora all'identikit dei due energumeni, c'è una traccia di partenza: quei due picchiatori sembravano quelli che hanno arrestato per l'omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte, poche settimane fa nella tranquilla periferia laziale.

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