Variante Delta a Napoli al 70% e a Pozzuoli esplode un focolaio Covid

Variante Delta a Napoli al 70% e a Pozzuoli esplode un focolaio Covid
di Ettore Mautone
Giovedì 15 Luglio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 16 Luglio, 08:34
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Dilaga la variante Delta sul territorio della Asl 2 nord: su 108 campioni - estratti da altrettanti tamponi risultati positivi circa una settimana fa e successivamente sottoposti a sequenziamento genomico sono emerse 76 varianti Delta (indiane, 70,3 per cento), 20 Alfa (inglesi) e 12 Gamma (brasiliane). Infine 3 sono in attesa di definizione. Ad essere coinvolti nel lavoro di screening che fa capo al Cotugno, all'Istituto Zooprofilattico e al Tigem, sono i vari distretti sanitari e i Comuni afferenti all'Asl. La tornata settimanale di sequenziamenti virali ha fatto seguito alle indicazioni fornite dal ministero della Salute tese a intensificare il lavoro di sorveglianza nelle varie regioni italiane, a migliorare i tracciamenti e a rendere tempestivo l'isolamento dei positivi. I campioni sequenziati sono stati in questa fase ridotti ma concentrati in un'unica zona. Il territorio di Napoli nord è stato scelto per motivi logistici, per la presenza di comuni ad altissima densità di popolazione, per il rilievo ripetuto e per più giorni di focolai e cluster da identificare e tipizzare meglio, e in definitiva per la più alta incidenza epidemica rilevata, ricondotta alla circolazione massiccia e prevalente di varianti altamente infettive. Virus più efficienti a propagarsi e in grado di aumentare la diffusione dell'infezione incontrando fasce di popolazione non vaccinate, giovani e a elevata intensità di interazioni sociali, capaci dunque di determinare una crescita esponenziale dei casi e in seguito anche delle ospedalizzazioni. Esito critico quest'ultimo che, almeno per ora, non si rileva ma che potrebbe scoppiare senza preavviso come temuto dalle autorità sanitarie nazionali e regionali. 

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Il lavoro mira ad avere una visione uniforme di una zona ben definita della Campania evitando di frammentare il dato come avvenuto finora. La Asl Napoli 2 nord, tra l'altro, era l'unica in grado di fornire in tempo reale un numero sufficiente di tamponi conservati adeguatamente per effettuare la sorveglianza sulle varianti; tutte le altre Asl si stanno organizzando. Il quadro che emerge dal campione analizzato non è confortante. La presenza di 76 varianti Delta e di tutti i ceppi segnalati dalla banca dati internazionale come i più pericolosi significa che lo scenario dipinto dagli epidemiologi del ministero, secondo cui il 70 per cento delle nuove infezioni sarebbe stato ricondotto alla versione Delta entro l'inizio di agosto, è stato anticipato di un mese. Analogamente l'ipotesi collegata di una presenza di variante indiana attestata al 90 per cento entro fine agosto, nell'arco di due o tre settimane sarà una realtà. I comuni maggiormente interessati? Da Pozzuoli (dove si concentra un vero e proprio cluster da ricondurre anche al rientro da viaggi in isole greche) a Marano, Giugliano, Quarto, Mugnano, passando per Calvizzano, Melito, Villaricca, Giugliano, Arzano, Acerra, Afragola, Casoria e Casalnuovo.

Aree densamente popolate in cui è bassa la quota di vaccinati under 50, costante e intensa l'interazione sociale e scarsa la propensione al distanziamento e all'uso della mascherina. Si rileva infine, in circa il 15 per cento dei casi lo sviluppo dell'infezione anche in soggetti già vaccinati, con singola e doppia dose e con ogni tipo di vaccino. Febbre, tosse, raffreddore e mal di gola ma nessuna ospedalizzazione: segno che l'immunità limita la replicazione virale e abbatte le possibilità che, di mutazione in mutazione, il virus possa aggirare lo scudo immunitario. 

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