Vasto, la rabbia non si placa: «La nostra vita tra mercati abusivi e risse tra extracomunitari»

Maxi rissa scoppiata a via Bologna
Maxi rissa scoppiata a via Bologna
di Antonio Folle
Martedì 16 Aprile 2019, 18:42 - Ultimo agg. 19:17
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L'apertura del maxi parcheggio di via Bologna doveva rappresentare uno "spartiacque" tra le precedenti condizioni della strada e il futuro. Invece, come hanno denunciato residenti e operatori commerciali della zona, non solo la situazione dal punto di vista del degrado urbano non è migliorata, ma non fa altro che peggiorare. Se gli operatori del mercato interetnico rispettano - sia pure con qualche "sforamento" - gli orari di apertura e chiusura, così non si può dire per l'esercito di abusivi che prende possesso della strada dopo le 15, quando il mercato legale è ufficialmente chiuso. Secondo le ordinanze emanate per far convivere il mercato e le esigenze di viabilità del parcheggio, infatti, via Bologna dopo le 15 dovrebbe essere riaperta totalmente al traffico e, invece, continua ad essere chiusa de facto a causa degli abusivi che si precipitano ad occupare tutti gli spazi.

E così, ogni pomeriggio, comincia il lungo girotondo che vede da un lato la polizia municipale e dall'altro gli abusivi che trascinano le loro merci - quasi sempre scarpe, foulard, borse e occhiali rigorosamente contraffatti - sui famigerati carrozzini, dandosi alla fuga alla vista delle "divise" per poi ritornare indisturbati pochi minuti dopo. Il quadro desolante di via Bologna è completato dalla presenza di venditori abusivi di cibi d'asporto e dalla presenza, tra le bancarelle che, almeno in teoria, dovrebbero vendere solo oggetti d'artigianato, di stand che rivendono anche alimentari. Una pratica, quella della vendita di prodotti alimentari, rigorosamente vietata dai regolamenti ma che continua ad essere puntualmente aggirata. 
 


A via Bologna, ma più in generale nel quartiere Vasto, la tensione tra i vari gruppi che si contendono il predominio della zona è palpabile. Nelle ultime 48 ore almeno tre maxirisse hanno visto coinvolte le bande di africani che stanno lottizzando le strade del quartiere. Bande che utilizzano segni di riconoscimento come particolari capi di abbigliamento o di capigliature e che circolano sempre in gruppo, pronte ad affrontare i rivali a suon di pugni, calci e morsi. Anche la compravendita di stupefacenti, come dimostrano i numerosissimi video diffusi dai residenti del Vasto, continua a prosperare. 

«Viviamo in un inferno - denunciano i residenti di via Bologna - abbandonati al nostro destino. Di sera e di notte le condizioni di vita sono tutto sommato accettabili visto che polizia e carabinieri pattugliano incessantemente la zona. Di giorno la polizia municipale non riesce a far fronte all'esercito che si riversa in strada e paralizza tutto. Dopo le tre del pomeriggio il mercato dovrebbe sparire, ma ne compare subito un altro, abusivo, che ne prende il posto. I marciapiedi - proseguono i residenti del quartiere - sono impraticabili giorno e notte perchè occupati dalle mercanzie degli africani e dei cinesi che occupano tutto senza alcun rispetto per le regole».

La diminuzione dei Cas - i centri di accoglienza straordinaria per migranti - sul territorio del Vasto rappresenta solo un piccolo passo verso la risoluzione di un problema, quello della difficile convivenza tra le fiumane umane di disperati senza documenti e senza prospettive di vita che arrivano dall'Africa e i napoletani. I cittadini del quartiere respingono con sdegno le accuse di razzismo chiedendo, però, all'amministrazione comunale uno sforzo concreto per il miglioramento delle condizioni minime di vivibilità su un territorio che, negli anni, ha accolto migliaia di rifugiati da ogni parte del mondo.

«Sembra che il Comune non abbia la volonta e l'energia per risolvere questo problema - tuona la coordinatrice della Lega per la IV Municipalità Adelaide Dario - e assistiamo a scene come quelle che vediamo ogni giorno a via Bologna e in altre aree del quartiere Vasto.
Il Governo sta facendo la sua parte. Gran parte dei centri d'accoglienza sono stati chiusi, i primi 100 uomini delle forze dell'ordine sono arrivati e sono arrivate le risorse per procedere all'assunzione di nuovi vigili urbani. A questo punto - prosegue Adelaide Dario - la palla passa al Comune di Napoli che può e deve fare di più. Anche perchè - conclude - in tutta questa situazione a farne le spese sono come al solito i cittadini e i commercianti onesti, molti dei quali costretti a chiudere».

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