Vesuvio «blindato» per le norme Covid,
gli operatori turistici in crisi: troppi vincoli

Vesuvio «blindato» per le norme Covid, gli operatori turistici in crisi: troppi vincoli
di Francesca Mari
Lunedì 14 Settembre 2020, 09:25
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L'intero settore turistico che ruota attorno al Vesuvio è in affanno. Le nuove regole di accesso al Gran Cono e le restrizioni anti-Covid disposte dal Parco nazionale dopo il lockdown hanno scatenato polemiche fin da subito. Ma adesso il malumore è alle stelle e il disagio rischia di sfociare in azioni clamorose di protesta. Associazioni e sigle sindacali hanno lanciato un ultimatum all'Ente Parco prima di dichiarare lo stato di agitazione. Una situazione che avrebbe conseguenze devastanti sull'intero indotto turistico legato al vulcano.

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L'ULTIMATUM
Gli operatori, tra guide turistiche, tour operator, agenti di viaggio, conducenti di autobus, contestano fortemente alcuni punti del nuovo sistema di accesso al cratere (sentiero 5) e ne chiedono la revisione. Si tratta di limitazioni che, a detta degli operatori, stanno creando molte criticità nella programmazione dei pacchetti turistici dedicati ai gruppi e stanno costringendo molti operatori a cancellare il Vesuvio dagli itinerari in Campania. L'ultimatum è a firma di Agenzie di viaggio Unite, Aidit Federturismo, Confartigianato Napoli Trasporto, associazione Campania noleggio con conducente, Federnoleggio, associazione Guide turistiche, Uiltusc Guide e Accompagnatori Turistici, Federagit, Presidio permanente vulcano Vesuvio. A gran voce gli addetti ai lavori richiedono innanzitutto il ripristino della biglietteria segnalando la «inefficienza dell'acquisto solo online dei biglietti». Una procedura, scrivono, che oltre a rendere il prezzo del ticket più caro per i visitatori, «ha di fatto avvantaggiato i soli soggetti preposti alla gestione del servizio on-line, impedendo, da un lato, alle agenzie e agli altri tour operator la possibilità di formulare proprie offerte e promozioni; e dall'altro, precludendo a molti turisti giunti a quota mille di poter accedere alla visita guidata del Gran Cono, sia per l'impossibilità di acquistare il biglietto nella modalità off-line sia per il sistematico fittizio riempimento delle slot che finisce per favorire il bagarinaggio».
 



FRONT OFFICE
Gli operatori segnalano anche i disagi per i turisti davanti ai tornelli, viste le difficoltà di accesso e la mancanza di un front-office. Disagi vengono denunciati da molti visitatori per la impossibilità di godere del panorama dal piazzale a quota mille, interdetto al pubblico. D'altronde il primo ingresso è alle 9 e se turisti, sportivi ed escursionisti arrivano in cima di buon mattino non possono nemmeno usufruire del bar che è al di là dei tornelli. Sotto tiro anche il numero di ingressi per gruppo, passato da 15 a 25 ogni 15 minuti a fine giugno. «Il numero adeguato di visitatori in base alle nostre valutazioni - dicono gli operatori- è di circa 100 visitatori ogni 15 minuti. Siti come Pompei consentono attualmente 500 ingressi ogni 15 minuti. Alle condizioni attuali le agenzie e i tour operator non hanno più la possibilità di formulare proprie offerte e promozioni, nonché di comprare biglietti; in più si preclude, ai molti turisti di poter accedere alla visita».

AUMENTI
A penalizzare gli operatori anche l'eliminazione dalla lista dei destinatari dei biglietti ridotti delle agenzie e tour operator. «Da un costo di 8 euro a persona - denunciano - si è passati a un aumento, inclusi i diritti di prevendita, del 46% (11,68 euro). In questa fase già delicata chiediamo di essere reinseriti nella lista». Inoltre si richiede che torni la gratuità dei ticket per le guide e gli accompagnatori turistici (solo le guide vulcanologiche non pagano) come avviene in altri siti turistici.
Infine, c'è l'annosa questione dei servizi igienici, inesistenti a quota mille.

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