Vesuvio, scoppia la guerra del ticket: «Così tour operator in fuga»

Vesuvio, scoppia la guerra del ticket: «Così tour operator in fuga»
di Francesca Mari
Lunedì 24 Gennaio 2022, 23:57 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 20:35
4 Minuti di Lettura

Una licenza per permettere agli operatori del turismo di gestire gli accessi al Cratere per i propri clienti attraverso un software ad hoc. Una importante innovazione, se non fosse che la licenza ha un costo di 900 euro più Iva per il primo anno e di 700 sempre esclusa Iva per i successivi e chi non paga questa cifra, aderendo al nuovo regolamento del Parco nazionale del Vesuvio, non può acquistare pacchetti di ticket per i grandi flussi turistici.

Non c’è obbligo di acquisto, quindi, ma gli operatori che non lo faranno resteranno di fatto fuori dal circuito dei grandi numeri, in un momento già complicato per il turismo. Dopo due anni di critiche e di insofferenza da parte di agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche verso le nuove regole di accesso al Gran Cono, con l’eliminazione della biglietteria fisica e l’introduzione del sistema dei tornelli superabili solo con i ticket acquistati online, in queste ore arriva l’ennesima tegola per gli operatori del settore. L’Ente Parco ha pubblicato il nuovo regolamento per l’attivazione della licenza «b2b» rivolto a quelle realtà che necessitano di acquistare grandi quantità di biglietti per ogni visita al sito (attualmente se ne possono comprare al massimo 5 per volta, sulla piattaforma Vivaticket). Il Parco dà la possibilità di acquistare i pacchetti in autonomia, di annullarli entro 24 ore in caso di imprevisti, di poter usufruire del 50% del totale dei ticket a disposizione per ogni visita, di poter procedere regolarmente ai rimborsi.

Ma per tutto questo occorre sborsare - a favore del Consorzio Arte’mNet che si occupa degli ingressi al Gran Cono - una cifra non proprio piccola.

«Questo regolamento è intollerabile, sorprendente e palesa il tracotante e inadeguato modus operandi dell’Ente Parco, catalizzatore turistico di rilevanza internazionale», protestano Roberto Pagnotta e Gennaro Lametta di Assoturismo-Confesercenti, ricordando che «le criticità concernenti le modalità di accesso al Gran Cono del Vesuvio» da loro più volte evidenziare «hanno già generato effetti pregiudizievoli» visto che «le compagnie crocieristiche, in particolare Costa e Msc, nonché le tedesche Aida e Mein Schiff, le uniche a riprendere le attività già nell’agosto 2020, hanno deciso di rimuovere le escursioni al Gran Cono del Vesuvio dai tour venduti a bordo». E non solo: i rappresentanti di Assoturismo ricordano «altri tour operator che hanno sempre lavorato con il Vesuvio» che «allo stesso modo hanno deciso di rimuovere dalle loro principali attrazioni le attività escursionistiche sul Gran Cono». Affondo anche dalla Fiavet (Federazione Italiana Associazione di imprese viaggio e turismo), il cui presidente Giuseppe Scanu scrive, oltre che al presidente dell’Ente Parco Agostino Casillo, anche al presidente Vincenzo De Luca e all’assessore regionale al Turismo Felice Casucci.

Video

«Esprimiamo forti perplessità e dubbi - scrive Scanu - sui soggetti individuati tra i possibili fruitori della licenza dedicata all’acquisto dei titolo d’ingresso, considerato quanto previsto dal Codice del Turismo. Su tale aspetto abbiamo interessato il nostro Ufficio Legale. I costi della licenza appaiono del tutto ingiustificati e soprattutto sproporzionati alle finalità del servizio e incomprensibili per i prezzi di mercato della maggior parte dei software in uso». Il presidente del Parco Agostino Casillo e il direttore Stefano Donati per il momento preferiscono non rilasciare dichiarazioni, riservandosi di analizzare nelle prossime ore la questione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA