Via le condotte obsolete,
a Ischia varato piano salva acqua

condotte idriche obsolete a Ischia
condotte idriche obsolete a Ischia
di Massimo Zivelli
Mercoledì 10 Gennaio 2018, 20:07
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La sostituzione di condotte idriche obsolete, quale primo passo per risolvere i problemi della dispersione di acqua potabile nel sottosuolo di Ischia, anche se il problema maggiore resta sicuramente quello legato alle tre condotte sottomarine che servono l’isola. E’ di questi giorni la notizia che l’area tecnica dell’EVI spa - l’azienda che gestisce il ciclo idrico integrato nell’isola d’Ischia per conto del consorzio CISI - ha messo a punto una serie di progetti per la sostituzione di condotte idriche vecchie ed a rischio di rottura, così da ridurre notevolmente la dispersione idrica ed accrescere la quantità di risorsa a disposizione dei cittadini. Ad essere sostituite saranno soprattutto condotte in polietilene della prima generazione, posate negli anni Ottanta. I progetti sono stati presentati ufficialmente al consiglio di distretto dell’Ente Idrico Campano (E.I.C.) in ottemperanza alla delibera n. 6/2017. A sua volta l’ente dovrà fare sue le proposte, e presentarle agli uffici regionali preposti. Recependo tutte le indicazioni giunte da sindaci e gestori, sarà infatti la Regione a dover predisporre – nell’ambito del piano di intervento generale che riguarda tutto il territorio campano – gli atti per accedere ai finanziamenti necessari alle opere. Per quanto concerne i sei comuni dell’isola d’Ischia, le strade interessate dall’intervento sono soprattutto quelle posizionate in zone lontane dal centro storico, se si eccettuano Via Buonocore, Via De Luca  e Via Porto a Ischia, e il Corso Garibaldi a Casamicciola Terme. I lavori interesseranno dunque poco più del 10% del tracciato idrico isolano ma serviranno in ogni caso a contenere la massa idrica che attualmente, a macchia di leopardo su tutto il territorio isolano, si disperde nel sottosuolo. Ma in prospettiva, per ridurre ulteriormente gli sprechi, occorrerà mettere mano alla posa di nuove condotte sottomarine. Da calcoli non ufficiali, si presume che almeno il 20% della risorsa idrica pompata dalla terraferma verso l’isola, si perda nel mare, con pesante aggravio dei costi finali a carico di gestori ed utenti.
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