Video rapina a Napoli, nelle immagini choc la ferocia degli aggressori

Le immagini riprese da una telecamera di videosorveglianza presente nella pompa di benzina

Un frame della rapina a San Giovanni a Teduccio
Un frame della rapina a San Giovanni a Teduccio
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 2 Aprile 2023, 07:00 - Ultimo agg. 3 Aprile, 07:40
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Trentasei secondi di puro terrore, tanto dura il filmato choc che riprende le fasi della rapina finita nel sangue mercoledì scorso in un distributore di carburanti di San Giovanni a Teduccio. Trentasei secondi: il confine tra la vita e la morte a Napoli corre veloce. A diffondere le immagini che potrete vedere sul Mattino.it è stato ieri il deputato Francesco Emilio Borrelli, da sempre impegnato in una campagna contro ogni forma di abusi, illegalità e violenze nel capoluogo campano.

Pur lasciando a ciascuno le valutazioni su questo filmato dai contenuti molto forti, una cosa balza subito all'occhio: questo video documenta quanto sia purtroppo facile potersi ritrovare improvvisamente vittime a Napoli.

Ricordiamo il caso: nella prima serata di mercoledì scorso un ingegnere napoletano è stato ferito con un colpo di pistola mentre faceva rifornimento di benzina. Si era opposto al tentativo di due delinquenti che volevano portargli via lo scooter, ed è finito in ospedale dove poi è stato sottoposto a un intervento chirurgico: fortunatamente non corre pericolo di vita ma ha rischiato l'amputazione di una gamba.

Le sue condizioni sono in miglioramento, e presto potrà tornare a casa. 

Ma ricostruiamoli quei fotogrammi dell'orrore. Le immagini sono quelle riprese da una telecamera di videosorveglianza presente nella pompa di benzina. Tutto inizia alle 19,15, quando il professionista - a bordo della sua moto - si ferma a fare rifornimento. Dallo scorrere delle auto in transito su via Reggia di Portici spunta un altro motorino rosso sul quale viaggiano due persone; hanno entrambi il viso coperto da passamontagna, ma dal profilo è facile intuire che si tratti di giovanissimi.

Quello che siede sul sellino posteriore del mezzo scende impugnando una pistola. Ricordiamolo: la scena si svolge lungo una delle arterie stradali più trafficate dell'area orientale, e avviene sotto gli occhi di tantissimi automobilisti. L'ingegnere trentaduenne, così come lo stesso benzinaio - che ha già iniziato a fare il rifornimento - sono chiaramente colti di sorpresa.

 

Ma ci vuole veramente poco a capire quali siano le intenzioni dei due: l'aggressore armato - di corporatura esile e bassino - si avvicina alla vittima, tenta di strappargli qualcosa (probabilmente le chiavi inserite nel quadro di accensione) e punta la pistola ad altezza d'uomo; fa qualche passo indietro, per poi tornare alla carica. Vittima e benzinaio restano impietriti, mentre a pochi metri le macchine continuano a sfilare, come se nulla stesse succedendo.

A questo punto l'ingegnere accenna una reazione, spingendo la persona armata che gli urla contro qualcosa (probabilmente gli sta intimando di scendere dal motorino). Il complice, nel frattempo, gli urla qualcosa, e stavolta non ci vuole un grande sforzo: «Sparagli, sparagli alle gambe!». Il clima diventa tesissimo, e la situazione degenera in pochi attimi: succede quando ad una nuova reazione del malcapitato centauro che cerca di difendere il suo mezzo il mingherlino armato gli punta la canna dell'arma al cuore. Subito dopo fa una piroetta, balza sull'altro lato d fa fuoco: spara un colpo a distanza ravvicinata alla gamba destra della vittima, che si accascia al suolo sanguinante. Nel finale i malviventi scappano, mentre il terrorizzato dipendente della pompa di benzina soccorre il ferito e lancia l'allarme ai carabinieri, che continuano a svolgere indagini per dare un volto e un nome ai due banditi. «Sono immagini scioccanti, assurde - commenta Borrelli - Si spara davanti ad altre persone, senza la minima paura di conseguenze e senza temere di ammazzare. Si spara per niente, con una cattiveria inaudita, segnale di una deriva violenta che non sembra avere un freno. Ci auguriamo che questi due criminali siano individuati e arrestati al più presto».

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E a Napoli non si ferma l'ondata di violenza legata alla microcriminalità. L'altra sera una diciottenne è rimasta ferita in via Carlo De Marco, nel quartiere Stella, cadendo sul selciato dopo aver subito il furto della borsetta: mentre stava rincasando è stata circondata da quattro persone a bordo di scooter che le avrebbero strappato la borsetta per poi fuggire. La ragazza, cadendo sull'asfalto, ha riportato ferite alla testa e a un braccio. È già stata dimessa dall'ospedale. Indagano i carabinieri. 

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