Vie del mare, caro carburanti: «Subito aiuti o ticket più alti»

Vie del mare, caro carburanti: «Subito aiuti o ticket più alti»
di Antonino Pane
Sabato 4 Dicembre 2021, 10:00
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«I prezzi dei carburanti sono cresciuti al punto da diventare insostenibili, bisogna aumentare il costo dei biglietti sulle vie del mare». Gli armatori non vogliono sentire ragioni, «così non si può andare avanti», precisa subito Salvatore Ravenna, direttore dell'Acap, l'associazione che raggruppa la quasi totalità delle aziende marittime che operano nel Golfo di Napoli. Gli armatori campani lamentano la mancata attuazione, da parte della Regione, degli atti amministrativi necessari per recepire gli accordi che pure erano stati raggiunti a ottobre scorso durante una riunione a cui parteciparono anche diversi sindaci dei comuni serviti dalle vie del mare. «Non sono arrivate risposte concrete - sottolinea Ravenna - e per questo abbiamo scritto una lettera al presidente della Regione Vincenzo De Luca, al presidente della commissione Luca Cascone e ai sindaci di tutti i comuni delle isole. Se non riceveremo in tempi brevi risposte adeguate con atti amministrativi - ribadisce Ravenna - procederemo autonomamente agli aumenti che riguarderanno sia i passeggeri sia i pendolari». La lettera è stata indirizzata anche al Prefetto e contiene «laddove non si arrivi a concretizzare gli impegni presi», un vero e proprio ultimatum: dal 1 gennaio 2022 aumenti del 5% del costo del biglietto ordinario e addirittura del 100% del costo degli abbonamenti per i pendolari. Facilmente immaginabile, nel caso si arrivasse a questo, il clima che si determinerebbe: sono migliaia gli studenti e i lavoratori che ogni giorno si spostano da e per Ischia, Capri, Procida e la terraferma, ma anche tra Sorrento e Napoli. 

«Noi operiamo - sottoline Ravenna - senza contributi o finanziamenti regionali o nazionali.

Sono servizi che si svolgono in un libero mercato e nonostante questo abbiamo accettato le perdite del calo dei passeggeri dovuti al Covid garantendo comunque i servizi. Ora stiamo fronteggiando un vertiginoso aumento del carburante, +40%, che influisce in maniera pesante sui bilanci delle aziende. Non possiamo andare avanti così e lo abbiamo detto a chiare lettere già nella riunione di ottobre a cui, però, non sono seguiti i fatti, se non peggiorativi». Le richieste che erano state avanzate nella riunione sono state riassunte anche nella lettera: adeguamento delle tariffe (ferme all'anno 2018) all'inflazione reale e cioè +5%; adeguamenti del costo abbonamenti pendolare/residente a un valore economicamente sostenibile per le aziende; intervento contributivo della Regione a favore di pendolari e residenti per compensare l'aumento degli abbonamenti; rimodulazione di orari/corse con eventuale sostegno economico della Regione per i nuovi collegamenti. «Nulla di tutto questo ha avuto un seguito - precisa Ravenna - ed è per questo che ribadiamo con forza nella lettera che in caso di ulteriore mancato riscontro le compagnie di navigazione saranno costrette a comunicare agli enti competenti e all'utenza che a decorrere dal primo gennaio prossimo le tariffe saranno adeguate al tasso di inflazione reale +5% e che gli abbonamenti saranno messi in vendita ad un prezzo economicamente sostenibile per le aziende (aumento stimato circa 100%)». 

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Il direttore dell'Acap è sicuro: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo - insiste - e sostenuto già perdite molto rilevanti. Ora è necessario un intervento pubblico se di vogliono continuare a mantenere le attuali tariffe. In caso contrario, lo diciamo con assoluta chiarezza, andremo avanti autonomamente con gli aumenti per bilanciare gli aumenti dei costi. Dobbiamo evitare assolutamente - è la conclusione - esposizioni pericolose per le aziende che gestiscono i servizi sulle vie del mare».

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