Napoli: clochard a piedi nella Galleria Laziale, i vigili lo salvano e gli offrono la cena

Napoli: clochard a piedi nella Galleria Laziale, i vigili lo salvano e gli offrono la cena
di Giuliana Covella
Sabato 17 Ottobre 2020, 18:43
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Alcuni passanti le hanno segnalato un uomo che camminava lungo la corsia di sorpasso della Galleria Laziale, col rischio di essere investito dalle auto in corsa. E lei non ha esitato un attimo per andare a verificare insieme ad altri due colleghi quella che si prospettava, a tutti gli effetti, una situazione di pericolo. Così giunti sul posto i tre agenti di polizia municipale hanno salvato una vita umana. A raccontarlo sulla sua pagina Facebook è Rosanna Barone, vigilessa del Gruppo Intervento Territoriale della polizia locale che, insieme ai colleghi Michele Muscato e Vincenzo Selvaggio, è stata protagonista venerdì sera di una storia per fortuna a lieto fine. «Era lì sul marciapiede che piegava dei panni tutto solo, come se niente fosse successo - racconta Rosanna riferendosi all’uomo tratto in salvo nella galleria laziale - non capiva il pericolo in cui si trovava. Ci siamo avvicinati, non mangiava da giorni. L’abbiamo aiutato ad uscire. Probabilmente aveva freddo - prosegue l’agente - perciò si era messo nella galleria. Fortunatamente siamo riusciti a farlo uscire con molta tranquillità e ovviamente siamo andati subito a comprargli una cena dignitosa».

Un gesto di sensibilità e umanità, per il quale i tre vigili non ambiscono a riconoscimenti: «Non voglio nessuna medaglia o riconoscenza, questo fa parte del nostro lavoro».

Poi il riferimento alla foto pubblicata sui social: «questa vale più di 1.000 parole. È solo per farvi capire quanto ognuno di noi sia fortunato e, anche se la vita ci mette ogni giorno alla prova, dovremmo ringraziare il Signore per quello che abbiamo». Un intervento al quale plaude l’assessore alla polizia municipale Alessandra Clemente: «Il grande Massimo Troisi lo diceva del successo, ma ci perdoni il Massimo napoletano, di nome come di fatto, se ci appropriamo della sua metafora e del suo ragionamento e applichiamo il tutto alla divisa - rimarca l’assessore - Una divisa altro non è che una cassa amplificatrice, se la indossa un imbecille diventa imbecillissimo, se la indossa uno umano diventa umanissimo. Noi siamo orgogliosi dei cuori che battono sotto le divise della nostra polizia municipale. Siamo orgogliosi che la indossino uomini e donne come come Rosanna, la protagonista, insieme ai colleghi Michele e Vincenzo, di questa storia».

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