Napoli. I lavoratori di Villa Bianca scendono in piazza contro i licenziamenti

Napoli. I lavoratori di Villa Bianca scendono in piazza contro i licenziamenti
di Marisa La Penna
Giovedì 24 Settembre 2015, 17:15 - Ultimo agg. 17:22
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I lavoratori di Villa Bianca scendono in piazza per protestare contro i lpreannunciati 27 licenziamenti e contro la chiusura del punto nascite. Stamattina, intanto, del caso Villa Bianca si è parlato nel corso della V commissione sanità a cui hanno partecipato anche Fulvio Pacca (Cgil) e Massimo Imparato (Cisl).

«Al termine della riunione che si è svolta alla presenza dei sindacati, dei lavoratori, del sub commissario del governo del piano di rientro sanitario campano Morlacco e del titolare della struttura il dott. Schiavone si sono aperti degli spiragli per salvare la clinica dalla chiusura». E' quanto scrive, in una nota, il capogruppo di Campania Libera- Psi- Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli che è membro della commissione che aveva sollecitato l'audizione.

«Con il presidente della commissione Lello Topo - spiega il capogruppo - abbiamo avanzato la richiesta di riaccreditare i 20 posti che erano stati eliminati per una serie di vicissitudini con la Asl Napoli 1 per evitare che Villa Bianca chiuda. Il titolare della struttura ha dichiarato durante l'audizione che se riuscirà ad avere i nuovi posti che lo farebbero rientrare nella legge Balduzzi rivaluterà la possibilità di tenere aperto il reparto nascite e ritirare la procedura avviata per i licenziamenti del personale. Il sub commissario del governo del piano di rientro sanitario campano Morlacco ha dichiarato a verbale che ci sono diversi margini per ridare gli accreditamenti alla clinica e portarla a 74 posti letto». «Nei prossimi giorni le parti in causa si incontreranno per trovare le soluzioni e scongiurare la chiusura. Siamo molto fiduciosi che il primo reparto nascite in Campania con circa 2000 parti all'anno venga salvato. Napoli - sottolinea - non può rimanere senza una clinica nella quale sono nati negli ultimi 50 anni decine di migliaia di bambini. Nessuna famiglia napoletana non ha almeno un amico o un parente che non sia nato a Villa Bianca».





«E' bene però ricordare - continua Borrelli - che soprattutto Napoli e provincia hanno avuto una drastica riduzione dei punti nascite negli ultimi anni.
Hanno infatti chiuso i reparti delle nascite diversi presidi tra cui le cliniche Grimaldi, Santalucia, Trusso, Santo Stefano, Villa Russo e Villa Alba. Non possiamo permettere che le mamme napoletane per partorire debbano andare fuori provincia. Per questo siamo estremamente motivati nel salvare Villa Bianca. Al contempo abbiamo criticato il personale medico sul caso dei tagli cesarei. Rappresentano circa l'80% degli interventi. Un'assurdità non in media con i dati regionali e nazionali. Per questo con la commissione abbiamo deciso di intervenire sulla tariffa riducendo gradualmente il rimborso per il taglio cesario a favore di quello naturale. Siamo certi che in questo modo diversi ginecologi che fanno abuso di questo tipo di intervento decideranno di consigliare alle famiglie e praticare alle mamme il parto naturale».
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