Villa Comunale di Napoli, le polemiche dopo l'incendio: «Controlli assenti, abbandonata a se stessa»

Villa Comunale di Napoli, le polemiche dopo l'incendio: «Controlli assenti, abbandonata a se stessa»
di Antonio Folle
Venerdì 5 Febbraio 2021, 18:20
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Ieri sera poco prima delle 21 un grosso incendio, sul quale sono ancora in corso indagini, ha parzialmente distrutto una grossa Sterlizia, un albero originario del Sudafrica, tra i più belli presenti all'interno della villa comunale di Napoli. Le fiamme hanno raggiunto l'altezza di circa 4 metri e solo il rapido intervento dei vigili del fuoco ha evitato che altri alberi andassero a fuoco. Tante le ipotesi che si inseguono sulla responsabilità del rogo che ha quasi del tutto bruciato la base dell'enorme albero. I maggiori indiziati sono i giovani vandali delle tante baby gang che, specie di sera, imperversano all'interno del polmone verde di Chiaia, anche se non è del tutto esclusa la causa "accidentale". Come hanno rivelato i cittadini inferociti per l'ennesimo schiaffo subito dalla villa comunale di Napoli, infatti, tanti senza fissa dimora trovano rifugio all'interno delle aiuole e sotto i mastodontici alberi, spesso accendendo piccoli fuochi per riscaldarsi o per cuocere vivande. 

Uno dei questi fuochi potrebbe - ma il condizionale è d'obbligo - essere sfuggito al controllo, con i disastrosi risultati che oggi i cittadini guardavano con costernazione. Non del tutto da escludere, anche se poco probabile, l'ipotesi avanzata da Europa Verde. Secondo il partito che fa capo a Francesco Emilio Borrelli, infatti, potrebbe essersi trattato di un "regolamento di conti" tra bande di spacciatori che sono soliti nascondere la droga proprio all'interno delle aiuole.

 

Al di là delle responsabilità materiali dell'ennesimo scempio compiuto ai danni della Villa Comunale, però, le responsabilità più grosse sono da attribuire certamente a palazzo San Giacomo.

Da anni i cittadini della zona e i diversi comitati civici che si battono contro il degrado della struttura chiedono al Comune un rafforzamento dei controlli specie nelle ore tardo-pomeridiane e serali, quando i viali alberati diventano luoghi dove compiere "agguati" ai danni dei pochi malcapitati che decidono di avventurarsi all'interno del polmone verde. 

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«L'incidente di ieri sera - l'ira di Maria Teresa Ercolanese del Comitato Gazebo Verde - dimostra che oltre al degrado esistono seri problemi di sicurezza in Villa e che l'amministrazione non è in grado di proteggerla da questi pericoli per totale assenza di custodia nel parco. Non è presente alcun sistema di sorveglianza - continua l'attivista - che possa servire a preservare quel poco di patrimonio arboreo che rimane».

Negli scorsi giorni un gruppo di associazioni civiche aveva organizzato, proprio all'interno della Villa, una manifestazione di protesta per dire basta al degrado che caratterizza il parco voluto dai Borbone per abbellire la Capitale del Regno delle Due Sicilie. «L'incendio di ieri sera - afferma Antonio Pariante del Comitato Civico Portosalvo - dimostra che la manifestazione "Addio alla Bellezza" è più fondata che mai e che la responsabilità di questo ennesimo danno procurato alla Villa Comunale deriva dalla assoluta incapacità del Comune di gestire e difendere il patrimonio arboreo della città dal degrado e dall'abbandono».

In queste ore si sta facendo strada l'ipotesi di una costituzione di Parte Civile da parte dei cittadini nei confronti dell'amministrazione comunale. «Noi abbiamo sempre denunciato - hanno dichiarato Bona Mustilli e Antonella Pane dell'associazione "Progetto Napoli" - questo totale disinteresse da parte del Comune e degli Enti preposti. Il grave episodio di ieri sera è solo l'ulteriore testimonianza dell'abbandono e della mancanza di controlli e di cura che caratterizzano l'azione amministrativa del Comune in questi ultimi anni».

Proprio le lotte portate avanti in questi anni dai cittadini hanno "spinto" l'amministrazione comunale a tentare un inversione di tendenza all'interno della Villa. E' innegabile, anche se ci voleva veramente poco, che le condizioni delle aiuole e degli alberi siano migliorate rispetto agli scorsi mesi. Un "risultato" che, però, non riesce a nascondere le tante carenze che dovranno essere colmate dalla prossima amministrazione comunale.

A cominciare dalla pavimentazione fatta di tufo pressato che ormai presenta il fianco. In alcuni punti la pavimentazione è quasi completamente saltata, esponendo pericolosamente i tombini e i loro spigoli che potrebbero provocare ferite o cadute a qualche cittadino distratto o, peggio, ai tanti bambini che specie di pomeriggio si divertono in sella alle loro bici.

La mancanza di controlli denunciata dai cittadini resta ben visibile non solo al tramonto del sole, ma anche in pieno giorno, quando tantissimi proprietari di cani - anche di grossa taglia e potenzialmente pericolosi per l'incolumità dei bambini e degli altri cani di taglia più piccola - sono lasciati liberi e senza museruola, a dispetto dei regolamenti comunali che lo vietano formalmente. Trovare un addetto al controllo - o anche semplicemente qualcuno con cui protestare - è impresa ardua, se non impossibile. 

La bellissima Villa Comunale non è semplicemente un giardino alberato all'interno del quale trovare refigerio. E' anche un vero e proprio museo all'aperto dove trovano posto bellissimi capolavori d'arte. Destreggiarsi in tanta bellezza, però, è complicato dal momento che nessuno dei monumenti - nemmeno quelli più importanti - è contrassegnato con tabelle esplicative che ne raccontino la storia.

Capitolo a parte merita il tempietto dedicato a Virgilio, uno dei personaggi-simbolo di Napoli. La struttura, costruita agli inizi dell'800, ospita una enorme scultura che raffigura proprio il celebre poeta romano. Il tempietto non è visitabile ed è pesantemente transennato da ormai diversi anni. Quello che potrebbe essere una delle più importanti attrazioni del parco è letteralmente invaso da rifiuti. Uno scempio nello scempio. 

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