Vincenza Donzelli morta a Napoli dopo il parto, c'è l'inchiesta: sequestrate le cartelle cliniche

Vincenza Donzelli morta a Napoli dopo il parto, c'è l'inchiesta: sequestrate le cartelle cliniche
di Melina Chiapparino
Domenica 14 Agosto 2022, 23:08 - Ultimo agg. 16 Agosto, 09:26
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Un sogno realizzato e subito infranto. È il dramma di Vincenza Donzelli e della sua felicità, racchiusa in un tenero fagotto di quasi quattro chili, partorito pochi giorni prima di perdere la vita. Il cuore della 43enne napoletana, fondatrice della Galleria Borbonica, ha smesso di battere sabato sera, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cardarelli, dove era stata trasferita in seguito a delle complicanze sopraggiunte dopo il parto, nella clinica privata Ospedale Internazionale. La sua morte, ora, è al centro delle indagini della polizia partenopea dopo la «denuncia per presunta malasanità» sporta dai familiari, che ha comportato il sequestro di tutte le cartelle cliniche della donna e della sua salma, che verrà sottoposta all’esame autoptico. 

Vincenza, che colpiva per la sua bellezza radiosa così come per il suo impegno da operatrice culturale e ideatrice di rassegne all’avanguardia, lascia un vuoto nello scenario artistico napoletano, ma il vuoto più profondo, è tra amici e familiari, a cominciare dal compagno Andrea Cannavale, il produttore cinematografico figlio del noto attore Enzo e, ora, padre del bimbo nato dal grande amore con Vincenza.

Prima del suo ricovero, programmato per la sera del 7 agosto per partorire naturalmente alla clinica Ospedale Internazionale, la gravidanza della donna è stata descritta «serena e senza problemi, al punto che aveva continuato a lavorare fino a quando era stato possibile», hanno spiegato amici e familiari. Una volta giunta nella struttura di via Tasso, Vincenza, seguita dal suo ginecologo, un medico esterno ma autorizzato a seguirla nella clinica, è stata sottoposta alla stimolazione per l’induzione del parto che, però, non ha sortito effetto, per cui l’8 agosto, la 43enne ha dato alla luce il bimbo con taglio cesareo. 

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Il neonato era al nido quando Vincenza, circa un’ora e mezza dopo il parto, che sembrava essersi concluso senza complicazioni, ha avuto bisogno di assistenza. «La paziente è stata strettamente monitorata fin dal primo sanguinamento vaginale, attribuito ad un’atonia post partum in seguito a cui è stata trattata con terapie specifiche», hanno fatto sapere dalla direzione sanitaria dell’Ospedale Internazionale dove, il 9 agosto, dopo un episodio di collasso avvenuto nella notte, la 43enne è stata riportata in sala operatoria. «I medici hanno esplorato la ferita laparoscopica accertandosi che non ci fossero focolai di emorragie e riscontrando, invece, delle perdite nella strato della parete addominale, per cui la paziente è stata sottoposta a trasfusioni ma nonostante l’immissione di piastrine e plasma, gli anestesisti hanno valutato la necessità di un’assistenza di secondo livello», aggiungono dalla clinica dove, il 9 pomeriggio, Vincenza è stata caricata a bordo di un’ambulanza rianimativa per il trasferimento al Cardarelli. Nel presidio collinare, «la donna è giunta in gravi condizioni e dopo una valutazione ginecologica, è stata subito trasferita in Rianimazione dove i medici hanno fatto il possibile per salvarla», spiega Antonio D’Amore, neo direttore del Cardarelli. 

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Dalle cartelle cliniche di Vincenza, si evince una «patologia multiorgano» come se, oramai, il suo organismo non fosse più in grado di funzionare correttamente. Per ora, c’è il cordoglio e la solidarietà anche dei rappresentanti istituzionali, come l’assessore comunale Teresa Armato che la ricorda per essersi «prodigata nel far conoscere a cittadini e turisti il fascino di Monte di Dio e della Galleria Borbonica». Sui social, tra i messaggi d’amore, il compagno Andrea Cannavale scrive: «Buon viaggio amore mio bello. È stato un privilegio averti vissuto. Sei stata un esempio di vita. Ti prometto che crescerò nostro figlio con i tuoi valori e con la tua purezza d’animo. Mi hai fatto vivere il sogno più bello della mia vita. Ti amerò per sempre».
 

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